È una vera e propria bagarre politica per il porto di Diamante. Cerchiamo di riassumere un susseguirsi di polemiche e posizioni politiche sull’opera incompiuta al centro del dibattito dell’alto tirreno cosentino.
Riportiamo di seguito l’articolo di Francesco Cirillo, giornalista diamantese ed esponente del comitato popolare per il porto
“Nella diretta facebook di oggi, che potete ascoltare sulla pagina del sindaco, finalmente si fa luce su alcune cose, grazie ad un articolo del giornale on line WIRED, che ha ripreso molte notizie da miei articoli usciti precedentemente e pubblicati su vari siti. Il sindaco, dopo aver citato l’articolo ma non il giornale, parte da lontano e parte dal 1999 quando era sindaco Ernesto Caselli e getta ombre sul suo operato e su quello del vicesindaco di allora che è lo stesso di oggi Pino Pascale. In effetti non ci furono due momenti, come dice il sindaco uno nel 1999 ed uno nel 2000. Il finanziamento parte così come è oggi: pubblico e privato e se ne fa sponsor il Pd dell’epoca, con Nicola Adamo allora assessore ai lavori pubblici. Il PD di Diamante, ed Ernesto Magorno ne era un iscritto se non dirigente e pronto alla scalata regionale, se ne fa interprete e strenuo difensore ( ci sono i documenti dei loro comunicati stampa contro gli ambientalisti dell’epoca che erano contrari al mega progetto presentato dal concessionario e vinto misteriosamente nonostante l’Icad Blu non aveva nessuna esperienza in campo di Nautica, il vero vincitore doveva essere il progetto della Nautica De Maria che invece venne esclusa e cominciò una lunga battaglia giudiziaria che perse. Se avesse vinto De Maria avremmo oggi il porto, ed invece venne osteggiato ! ) . Quindi non c’è niente da indagare . Invece ci sarebbe da indagare perchè Ernesto Magorno da Sindaco, dal 2013 al 2017 approvò la variante al progetto presentata da Santoro, osteggiata allora sia da Pino Pascale che da Pino Savarese. Ora il sindaco elogia Savarese da Presidente della Commissione porto che scoprì le magagne del concessionario Santoro, che però tutti conoscevano. Il lavoro della Commissione venne osteggiato sia da Magorno che da Cauteruccio, ora tutti alleati. Ma va bene così, la politica è questa , e finalmente il sindaco che stolto non è, cambia idea ed appoggia quello che il Movimento popolare e quello ambientalista, e poi la precedente amministrazione dicono da tempo: LA RESCISSIONE DEL CONTRATTO. Se avessero aperto questa strada , non adesso, ma quando Magorno, Sollazzo, Oliverio, Renzi, erano tutti ALLEATI e al potere , Santoro starebbe fuori e il PORTO A DIAMANTE CI SAREBBE. E’ anche bene ricordare che il ricorso all’ANAC è stato fatto e concepito dal MOVIMENTO POPOLARE , che ha richiesto le firme dei cittadini sul lungomare ed è stato curato dall’ottimo avv. Cammarella.
Ultima cosa: l’articolo parte dalla Slovacchia da due giornalisti ( Arpad Soltez e Pavla Holcova) e i “socio affaristi foto -giornalisti…etc etc… di cui è ossessionato il sindaco, non c’entrano proprio per niente”
La diretta facebook in questione, ribadita da Cirillo nel suo intervento, è quella di Ernesto Magorno, senatore della Repubblica Italiana e sindaco di Diamante.
PORTO DI DIAMANTE: PRESENTATO ESPOSTO IN PROCURA
L’amministrazione comunale di Diamante, come già annunciato nelle scorse settimane dal sindaco, il senatore Ernesto Magorno, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro avente ad oggetto il porto. Il primo cittadino diamantese lo ha annunciato nel corso di una diretta facebook
https://www.facebook.com/unitiperteernestomagornosindaco/videos/425832421391325/?t=2
Infine riportiamo il comunicato stampa dell’opposizione consiliare del paese famoso per il festival del peperoncino
LA DEMOCRATICA ARROGANZA DELL’AMMINISTRAZIONE MAGORNO
Ancora una volta la maggioranza agisce con arroganza e spregio alle più elementari regole della democrazia e alle richieste fatte dal gruppo consiliare “Diamante e Cirella #SiamoVoi”.
Era stata proprio la maggioranza a richiedere poco tempo fa in modo informale, la disponibilità e la collaborazione dell’opposizione, per riuscire a trovare una data condivisa in cui tenere i Consigli Comunali.
Nell’ultima riunione di capigruppo peró è apparso chiaro – semmai ce ne fosse stato bisogno – quanto questa intenzione di collaborazione sia per l’amministrazione Magorno pura e semplice retorica, manifestata a chiacchiere e preclusa nei fatti.
La stessa maggioranza infatti, si è presentata alla riunione dei capigruppo con un’unica data disponibile, lunedì 25 novembre c.a. (l’unica data che la minoranza aveva indicato come indisponibile) e per giunta in seduta antimeridiana (alle ore 11,00).
L’orario antimeridiano costituisce sicuramente un problema per i Consiglieri, ma – per un fatto di democrazia e trasparenza – è altresì un problema per i cittadini che vogliono partecipare alla seduta consiliare. Così facendo viene preclusa infatti ogni possibilità di essere presente a gran parte della popolazione e si mortifica dunque la partecipazione popolare.
Stride la cosa, ancor di più, se si pensa che l’attuale capogruppo di maggioranza (nello specifico Cauteruccio) nella passata consiliatura ha fatto, dai banchi dell’allora opposizione, di partecipazione e trasparenza la sua bandiera!
“…Senza la presenza dei cittadini non parteciperemo neanche noi al prossimo consiglio comunale” scriveva dopo la scelta della data del Consiglio del 22 dicembre 2016 alle 10,30 da parte dell’allora Presidente del Consiglio. Cos’è cambiato oggi? È proprio vero che il pensiero di qualcuno dipende solo dalla sedia su cui sta seduto!
Non è polemica quella della minoranza ma un’esigenza. La richiesta di concordare data ed orario pomeridiano serve a non creare disagi ai consiglieri (di maggioranza e minoranza) costretti a richiedere un permesso dal proprio posto di lavoro.
Proprio a tal proposito, l’art.38 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 – n. 267, prevede per i Comuni sotto i 15mila abitanti, che i Consigli Comunali si debbano tenere preferibilmente in orario non lavorativo.
La legge non prevede sanzioni, ma è una raccomandazione utile anche per contenere i costi, in quanto i Consiglieri dovrebbero avere un rimborso dall’ente per le ore perse sul lavoro.
Per tale motivo ci vedremo costretti a comunicare della situazione in modo formale il Prefetto e chiediamo di avere una motivazione scritta da parte della maggioranza e del Presidente del Consiglio sul motivo che li ha spinti a convocare il Consiglio Comunale in un orario poco consono.
Se c’è una indicazione di legge, anche se si tratta solo una “raccomandazione”, questa dovrebbe essere rispettata.
Soprattutto da chi, come il Sindaco, fa parte dell’organo legislativo per eccellenza. E dovrebbe mantenere nei confronti della “norma” un atteggiamento di maggiore rispetto.
Il gruppo consiliare
Diamante e Cirella #SiamoVoi