“Ormai non serve più! Può essere subito rimossa quella pesante coltre in nerofumo sotto cui la maggioranza di governo della città, per oltre un anno, ha abilmente occultato una verità politica che a nessuna parte di essa conveniva portare alla luce. Con la presentazione delle candidature al Governo della Provincia, l’invincibile corazzata elettorale, denominata CambiAmo Cetraro, ha cominciato a fare i conti con una nuova e complessa realtà geo-politica al suo interno, che la trasforma radicalmente nei suoi connotati fondamentali. Intanto, a partire da lunedì 29 novembre 2021, non è più una Coalizione civica. E’ solo una caotica “grande ammucchiata” di tessere elettorali al portatore, utilizzabili alla bisogna nella scelta del partito più grasso del momento e, soprattutto, come valuta pregiata in occasione di mercataggio di “pennacchi” e posizioni di potere a fini carrieristici. In buona sostanza, rottosi l’incantesimo, l’attuale maggioranza politico-amministrativa di Cetraro ha finito per assumere la preponderante connotazione ideologica della “grande destra”. Convitato di pietra il Partito Democratico, che finora se l’era giocata in solitaria non consentendo a nessuno di introdurre qualsivoglia nuovo partito politico nei consolidati schemi della maggioranza consiliare. Pena la rottura immediata del giocattolo di potere abilmente costruito. Questa forza politica, tuttavia, continuerà ad essere timoniere della corazzata. Ma, sia la perdita di un suo consigliere-assessore per improvvise e misteriose dimissioni, sia lo spostamento dell’asse decisorio verso il non progressismo di “destra”, gli hanno tolto di fatto il “diritto feudale della prima notte”. I cittadini cetraresi, finalmente, cominciano a capirci qualcosa riguardo il blasone partitico sotto il quale dovrebbero militare singolarmente i loro governanti. A cominciare dalla loro effettiva collocazione tra gli scranni del Consiglio comunale. Nel frattempo, uno sbalorditivo ed esilarante successo in campo politico provinciale lo ha ottenuto la celestiale farsa di un sindaco ( quello di Cetraro), consigliere provinciale uscente, che si ritrova come suo diretto concorrente, nella stessa lista, un suo assessore di genere femminile. Sicuramente, all’assessore sarà stato richiesto il sacrificio di immolarsi, per qualche strategia partitica. Così come è recentemente stato per un altro suo esponente di primo piano. A proposito di “Grande Ammucchiata”, tuttavia, la cosa non finisce certamente qui! Un partito come “Forza Italia”, ancora istituzionalmente virtuale, si presenta alla ribalta della politica cittadina in un’ibrida confezione numericamente espansiva o retrattile, a seconda delle estemporanee convenienze che si trova ad affrontare. Intanto, per meriti acquisiti nel campo dell’opposizione, si fa rappresentare da una neo consigliere comunale, fino a ieri destinataria di un veto insormontabile da parte di tutti i più illuminati costruttori del nuovo partito forzista in città. La citata “Grande Ammucchiata”, in ultimo, in una babele senza fine, si arricchisce anche della presenza di una consigliera appartenente ai più che destrorsi “Fratelli d’Italia”. Giusto così! Perché non avrebbe dovuto approfittare, pure lei, del momento propizio e ufficializzare la sua appartenenza a questo partito, “Fratelli di Italia”, sia in termini di rappresentanza consiliare, sia in quelli di legittima candidatura al governo della Provincia cosentina? A tal punto, sono quattro i candidati di questo neo-costituito “mucchio selvaggio”. Buona e silenziosa, in un angolo, giace la quaterna rimasta della variegata opposizione ( ? ). Non avendo candidature di bandiera, esprimerà pubblicamente alla gente, prima del tempo, le sue dichiarazioni di voto, specificando in tal modo la sua reale collocazione consiliare? Oppure, tacendo, starà pensando a qualche possibile operazione di “inciucio” per il bene del paese? Il tempo ce lo dirà! Intanto, i poveri cittadini stanno a guardare, attoniti e sgomenti, queste grandi manovre dei loro amministratori. Tutto questo, mentre la città cade letteralmente a pezzi. E già! Ma questi non sono gli stessi amministratori che, senza alcuna spiegazione e senza chiedere scusa, hanno recentemente svuotato loro le tasche? E, questo, non è solo che l’inizio”.
Pino Losardo, coordinatore “Area Democratica Cetraro”.