“Su tutte le grandi questioni poste dall’amministrazione in carica, dall’aumento dei tributi al trasferimento del Poliambulatorio, fino all’adesione al Parco Marino, la nostra posizione è stata sempre uguale, aperta alla collaborazione e prodiga di suggerimenti e indicazioni precise ed approfondite, che, se prese in considerazione, forse avrebbero evitato più di un problema all’amministrazione e alla cittadinanza scaleota.
Una collaborazione reale, però, di quelle che consentano di concorrere realmente alle soluzioni, e non un mero disporsi ad accettare di buon grado ogni cosa venga decisa dalla maggioranza. Una collaborazione alla luce del sole, perché le scelte fondamentali della vita comune devono essere prese nell’interesse dei cittadini, ascoltandone il punto di vista e confrontandosi con essi, e chi ha un qualche ruolo di rappresentanza non può imporsi sui cittadini in maniera arbitraria e senza confrontarsi preventivamente con le categorie interessate.
Una cosa è essere contrari per principio, altra cosa è pretendere un confronto aperto che consenta ai cittadini di capire cosa si vuole decidere in settori di loro interesse, per arrivare insieme a loro a soluzioni condivise! Purtroppo, ne prendiamo atto, certe volte può far comodo far finta di non capire questa differenza.
È il caso del Parco Marino, per esempio, imposto alla valutazione del consiglio comunale con una convocazione d’urgenza pervenuta due giorni prima, senza dare a nessuno, consiglieri o cittadini interessati, la possibilità di approfondire quali siano i vincoli che esso impone, quali limiti comporti per la realizzazione di altre infrastrutture, quali garanzie di funzionamento offra, anche alla luce di quanto riferito dalla stessa Italia Nostra che ha evidenziato l’”immobilismo operativo dovuto alla precarietà della struttura centralizzata” del Parco in questione. Da parte nostra non una preclusione di principio, quindi, ma un normale bisogno di approfondire, che dovrebbe essere l’anima di ogni scelta democratica realmente compartecipata, a prescindere dal voto finale.
Stesso dicasi per il trasferimento del Poliambulatorio, questione per la quale abbiamo offerto massima collaborazione senza essere mai chiamati a partecipare ai processi decisionali, con la conseguenza che saremo ancora una volta posti di fronte ad una soluzione già presa senza aver potuto in alcun modo incidere sulla stessa e senza aver potuto coinvolgere i cittadini interessati nella determinazione del nostro contributo.
Naturalmente ogni maggioranza è libera di decidere unilateralmente, a prescindere dalle considerazioni offerte dalla restante parte del consiglio o dalle stesse esigenze dei cittadini, ma quand’è così, quando vi è chiusura ed arroccamento, non si è più in diritto di dolersi del mancato sostegno esterno.
Noi, nel nostro piccolo, teniamo a mente uno dei principali comandamenti della nostra Costituzione: “La sovranità appartiene al popolo”, il che vuol dire che le scelte fondamentali che impegnano in maniera significativa l’intero territorio non devono essere prese in maniera frettolosa, arbitraria ed unilaterale, basandosi magari su visioni o desideri personali di qualcuno, ma attraverso un dibattito che coinvolga quantomeno tutte le rappresentanze politiche e, con esse, l’intera collettività, per soluzioni ricche di contributi e sicuramente più giuste, perché le scelte fondamentali della vita pubblica si fanno per il popolo sovrano e non per soddisfare i desideri di chi quel popolo dovrebbe servirlo”.

Gruppo Consiliare “Per Scalea”.