Se la politica comunale scorre in armonia e senza intoppi per il carattere civico dato alle forze politiche che la compongono quella nazionale è ben altra cosa.
Siamo profondamente preoccupati. La situazione politica venutasi a creare a livello nazionale e la prospettata vittoria delle destre populiste è bastata ad accendere i timori in Europa per le conseguenze politiche e finanziarie e far brindare Putin a vodka e caviale. I leader mondiali ora sperano in Letta e nel suo partito come barometro della forza dei partiti anti-establishment e come avamposto su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Gli italiani, dal canto loro, avranno di fronte una contraddizione, votare il Partito Democratico, partito serio e affidabile, o un vero e proprio arcano che le schede proporranno. Una profonda divisione destinata ha lacerare il mondo politico italiano e l’elettorato. La politica rischia davvero di perdere la sua capacità civilizzatrice, specialmente quando si specula sulla disinformazione, rivolgendosi agli elettori prospettando sciagure e rendendo frivola la discussione. L’assenza sempre più di contenuti nel dibattito politico e l’aumento della personalizzazione della politica sembrano essere i capo saldi del centrodestra. Salvini, ad esempio, vero agitatore verbale, è già partito e lo dimostra il preludio di una campagna elettorale ostile agli stranieri. Scrive sui social della necessità di tornare a difendere i confini italiani, pubblica una sua foto, sullo sfondo un barcone di migranti e la frase “Torna la sicurezza, torna il coraggio” preludio di una sua candidatura al Viminale. E nelle interviste ritornano le immagini di santi, madonne e arcangeli.
Un po’ dappertutto viene stigmatizzata la campagna elettorale populista e anti straniera ma non basta. Occorre maggiore informazione perché gli italiani non si riconoscono in un paese ripiegato su se stesso ostile all’Europa e al terzo mondo che non gioca a far paura.
Tutto il resto è un bluff, un promettere ostinato, la fiera dell’immagine che sa dell’ostentazione mediatica.
Crediamo che nessun cittadino della nostra comunità si riconosca in questa mentalità che fa paura, contraria alla democrazia e alle libertà che difende la famiglia naturale ma mortifica quella non convenzionale, che blocca le navi di immigranti che sfuggono a guerre e miserie (quanti paolani abbiamo visto aprire le proprie casa ai fratelli Ucraini) che dice di voler difendere la sovranità nazionale ammiccando a possibili desideri di uscita dall’Europa. Poi il no deciso ad ogni forma di automatismo nell’ottenimento della cittadinanza come lo ius scholae dimenticando che è una legge meritocratica e sganciata dalla permanenza su un territorio o dall’appartenenza a una comunità bensì affidata alle cattedre dello stato che diffondono uniformante un orizzonte culturale. Dimenticavamo anche il prima gli italiani, che di per sé non vuol dire nulla, e pene severe dal sapore amaro. Insomma tutta roba che parla alla pancia del popolo mentre si sorvola sulle cose importanti da fare.
Per questo siamo sicuri che a Paola e in tutt’Italia i cittadini alla fine voreranno il Partito Democratico che non promette, talatro, l’irrealizzabile: europeismo contro sovranismo, integrazione contro discriminazione, la transizione ecologica legata alla questione sociale, uguaglianza, lavoro, inquinamento e cambiamento climatico, il degrado sociale e il diffondersi delle disuguaglianze. Insomma un cambiamento radicale per dare concrete risposte e un’ecologia ambientale, economica, sociale, culturale che protragga il bene comune.
Siamo orgogliosi perché noi non siamo cosi e ripartiamo dalla nostra identità democratica quell’identità che non ci permette di decidere, fuori da una discussione, cosa è giusto o sbagliato. Il Partito Democratico vuole assumersi, quindi, la responsabilità di costruire questa alternativa progressista, democratica ed europeista.
Siamo l’ultimo partito costituzionale da preferire a ogni altra scelta che non ha nessuna intenzione di perdere nell’interesse degli italiani, rimasto solo a difendere le libertà e impedire l’insediamento delle destre in una incoronazione che metterebbe in seria crisi tutte le Repubbliche conosciute.
Partito Democratico di Paola. Il Direttivo