Dalla pagina Facebook “Cittá di Paola”

+++ VENDITA DI UN LOTTO BOSCHIVO A “COZZO CERVELLO”: RISPETTATE LE REGOLE E LA MONTAGNA +++

Per quanto concerne il recente bando ad asta pubblica indetto dal Comune di Paola, relativo alla «vendita di un lotto boschivo di alto fusto di faggio radicato in località “Cozzo Cervello”», alla luce della disinformazione veicolata negli ultimi giorni sul web, è opportuno rendere noti i risultati degli studi condotti sulla zona, dai quali è derivata la decisione amministrativa di procedere nel verso deliberato.


Il lotto boschivo interessato dal propgetto messo a bando, ha una superficie su cui sono state stimate 11792 piante, delle quali soltanto 1972 saranno oggetto di taglio, in virtù del fatto che, avendo completato il loro ciclo produttivo, ostacolano lo sviluppo a struttura multiplana del bosco, impedendo la rinnovazione naturale che mira al mantenimento di diversi (per età e sviluppo) tipi strutturali che richiamano caratteri di naturalità ed esaltano il valore estetico e paesaggistico.
La vegetazione che per caratteristiche potrebbe avere una elevata valenza naturalistica, sarà preservata mediante una segnalazione già effettuata, resa visibile tramite numerazione e georiferimento, volto ad escludere qualsiasi forma di utilizzazione.
Da oltre un cinquantennio tutta l’area risulta completamente abbandonata. In questo lasso di tempo diversi ettari sono stati distrutti dal fuoco e non sono stati ricostituiti. Le piste di transito, che potrebbero rendere fruibile tutta l’area boscata, sono impercorribili, in quanto negli anni è venuta meno la normale manutenzione. Come del resto non sono mancati i tagli abusivi ad opera di chiunque ha ritenuto approfittare di questa particolare situazione di abbandono.
Il Comune di Paola, con l’intenzione di riappropriarsi dei boschi che ne costituiscono il patrimonio naturale, ha inteso gestire la situazione secondo le norme previste dalla legge Regionale Forestale n. 45 del 12 ottobre 2012 (“Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale”), che nella parte conclusiva del comma 5 all’articolo 7, recita testualmente: «Per superfici inferiori a 50 ettari è prevista la redazione di idonea progettazione secondo le disposizioni previste dai regolamenti».
A tal fine, dopo aver dato incarico a due professionisti del settore, è iniziata la redazione di un Piano di Gestione Forestale in conformità alle norme, dal quale sta emergendo la necessità di pianificare in modo più coerente gli interventi di utilizzazione e delle opere connesse, mediante interventi mirati e cronologicamente equilibrati, come quello che interesserà la zona di “Cozzo Cervello”. Il progetto è stato redatto tenendo conto di tutti i possibili rischi, compresi i positivi effetti del successivo rimboschimento. Inoltre, considerando la durata di tutte le operazioni, la presenza di personale sulle montagne costituirà un deterrente contro gli abusivi.
Relativamente al “Cammino di San Francesco”, si precisa che lo stesso non sarà minimamente intaccato dal progetto che, comunque, è basato sulla vendita del solo dritto temporaneo al taglio del lotto boschivo, e non del terreno.
Il polverone sollevato sul web, s’è generato in virtù della trasparenza amministrativa di questa amministrazione, che condivide ogni atto non solo sull’albo pretorio ma anche sui social network. In precedenza non s’è mai registrata alcuna indignazione per l’insussistenza di procedure pubbliche, eppure il bosco era stato tramutato in giungla: non si sapeva cosa e come si tagliava e, soprattutto, in tanti allora facevano solo finta di non sapere chi tagliava. La ricreazione è finita, oggi si rispettano le regole.