“Leggo con rammarico che per l’ennesima volta alcuni genitori ricorrono al TAR per far riaprire le scuole. Se in punto di diritto ciò può essere anche corretto e condivisibile, questi genitori non hanno forse ben compreso il momento che stiamo attraversando. Posto che la scuola in presenza è una priorità sancita oltre che dalla costituzione anche dal buon senso di ogni uno di noi, lo è ancor di più la salute. Vi illustro punto per punto perché il Sindaco e tutta l’Amministrazione Comunale aveva previsto l’ulteriore chiusura della scuola in presenza:
Il virus circola indisturbato ed i contagi nella nostra città sono rilevanti come numero; certamente molti sono gli asintomatici che ignari diffondono il virus;
L’ASP non riesce a garantire né i tamponi per tutti né il tracciamento dei contagi (cosa fondamentale per poter arrestare o limitare la catena dei contagi);
Gli Ospedali sono al collasso ed i reparti Covid strapieni stanno dimettendo persone ancora gravemente malate per occupare i posti liberati con malati ancora più gravi;
Le USCA che dovrebbero visitare e trattare a domicilio i malati di COVID onde decongestionare gli ospedali non sono ancora partite e le persone molto spesso vengono seguite telefonicamente dal medico curante o da un medico amico…
Il 118 è al collasso e si registrano contagi sempre più frequenti tra operatori sanitari;
Cominciano a scarseggiare le bombole di ossigeno per la terapia domiciliare;
Non esiste un piano Covid regionale per le note vicende e si procede a tentoni affrontando l’emergenza come viene.
In questo scenario di guerra, una Amministrazione che mette in protezione i suoi cittadini chiudendo temporaneamente le scuole in attesa almeno di una riorganizzazione sanitaria che possa migliorare l’assistenza sul territorio, viene oltremodo contrastata ed addirittura vessata con richieste risarcitorie spropositate per presunti danni che avrebbe cagionato.
In queste condizioni guerre non se ne vincono.
Se vogliamo limitare i danni cerchiamo tutti di collaborare evitando inutili diatribe che portano solo disgregazione.
In questo momento più che mai c’è bisogno di unità di intenti, solidarietà e collaborazione”.
Ernesto Trotta, medico di base, assessore del comune di Paola