Riceviamo e pubblichiamo:

PAOLA, LA CITTÀ PIÙ BELLA DEL MONDO…

Chi non vorrebbe che la propria città diventasse la più bella del mondo!

Dal 2000 a oggi, la popolazione paolana si è ridotta di quasi 3.000 unità ma è ancora possibile invertire la tendenza, iniziando a dare nuova speranza alle nuove generazioni che vediamo partire, ogni giorno, per arricchire città lontane con le loro intelligenze, risorse e capacità.

Il reddito medio, il lavoro e le attività commerciali sono diminuiti e per comprendere bene la drammaticità della situazione è sufficiente osservare le numerose saracinesche che restano permanentemente abbassate nelle vie del nostro bellissimo centro. Vogliamo, però, ringraziare e sostenere con la nostra vicinanza i tanti commercianti e imprenditori onesti e capaci che, con coraggio e determinazione, continuano a lavorare e credere che la città di San Francesco possa diventare nuovamente il centro del tirreno cosentino.

La salute non è più garantita poiché il tasso di mortalità sotto i 65 anni è cresciuto e molti sono i concittadini che affrontano i viaggi della speranza verso siti più sicuri. Per fortuna, abbiamo ancora tanti operatori sanitari che, con abnegazione e sacrificio, compensano le deficienze di un sistema sanitario pensato e amministrato da burocrati privi del senso della realtà.

Il livello di formazione sta subendo una flessione in negativo e i giovani che restano fuori dal servizio di istruzione-formazione aumentano anno dopo anno, nonostante il grande lavoro silente dei tanti insegnanti sottopagati che operano, con passione, nelle scuole di ogni ordine e grado.

La qualità dell’ambiente è peggiorata; possiamo vedere ovunque rifiuti abbandonati, strade infestate dalla vegetazione, corsi d’acqua privi di manutenzione, buche stradali, degrado e abbandono. Spesso, siamo noi cittadini che, direttamente o autotassandoci, provvediamo a rendere migliore il decoro urbano e provvediamo alla pulizia dei corsi d’acqua per evitare disastri.

La sicurezza personale è compromessa perfino nel centro e nei quartieri storici della città, come R.ne Giacontesi, dove “bande di ragazzini” scorrazzano liberi e privi di controllo che non è possibile garantire con la carenza di donne e uomini delle forze dell’ordine, costretti a coprire, con turni lavorativi troppo pesanti e pochi mezzi a disposizione, un territorio troppo vasto.

Gli asili nido sono insufficienti a soddisfare il fabbisogno cittadino determinando, di fatto, difficoltà in quei nuclei familiari maggiormente a rischio, nonostante la presenza di bravi e capaci privati che garantiscono il servizio ai pochi “fortunati”.

Le casse comunali sono sempre più a rischio e l’ennesimo dissesto è oramai giunto alle porte, nonostante le tasse troppo alte che noi cittadini, con sacrificio, proviamo, ogni anno, a pagare senza riceverne i corrispondenti servizi in termini di qualità. Abbiamo tentato ripetutamente di allertare la maggioranza Politano sugli errori che stava commettendo e che ha commesso in questi anni, offrendo, spesso, suggerimenti su come evitare il disastro ma siamo stati sempre ignorati e le nostre proposte sono rimaste, purtroppo, inascoltate.

Cantieri aperti non vedono quasi mai la fine e quando si riesce a portarne a termine qualcuno ci si accorge, troppo tardi, che, forse, la progettazione o i lavori non sono stati ben eseguiti, come è accaduto a quelli realizzati recentemente nella storica e meravigliosa Marina di Paola.

La criminalità organizzata è sempre viva e prospera lì dove trova condizioni favorevoli alla propria espansione; anche su questo come per altre questioni, abbiamo chiesto un Consiglio comunale specifico per approfondire la tematica e individuare, uniti, le necessarie misure di contrasto all’associazionismo delinquenziale. Purtroppo, ancora una volta, abbiamo registrato il silenzio di una risposta mai ricevuta.

Possiamo definire Paola, dunque, come la città più bella del mondo se si avverte una diffusa percezione di insicurezza, alimentata dai fenomeni descritti?

Cosa ha determinato un cambiamento così drammatico e perché abbiamo lasciato che tutto ciò accadesse andrebbe analizzato accuratamente.

Probabilmente, il ritmo frenetico quotidiano non ci consente più di osservare attentamente la realtà e di vedere il mutare di ciò che ci circonda. Oppure siamo talmente disabituati al bello che abbiamo smesso di credere che la nostra città possa essere più curata, accogliente, inclusiva e maggiormente sicura.

Ogni amministrazione pubblica dovrebbe soddisfare il senso di sicurezza che a Paola manca, tentando di raggiungere quegli obiettivi che, se conquistati, inciderebbero anche sulla crescita economico-sociale e sulla fiducia che i cittadini nutrono nei confronti delle istituzioni democratiche.

Compito e dovere dei nostri amministratori dovrebbe essere quello di far rispettare e far osservare i principi democratici, affinché ogni cittadino si senta libero di svolgere, senza alcuna preoccupazione, la propria attività quotidiana a casa, nella vita sociale, nelle abitudini, negli spostamenti e nei comportamenti.

Questa è la questione che dovremmo affrontare attraverso riflessioni, confronti, dibattiti e approfondimenti, anche con il coinvolgimento di tutti noi cittadine e cittadini ma, forse, è chiedere troppo a questa silente “Nuova Era”, intenta solo a fare festa, selfie e a recitare il solito tormentone estivo, poi diventato autunnale e ora invernale: “Paola è la città più bella del mondo”; peccato, però, che non sia vero e che la città che diede i natali a San Francesco da Paola non sia anche la più sicura.

RBC resterà in trincea a difendere gli interessi di ognuno e continuerà ad avanzare proposte concrete e a lottare, affinché il sogno di tutti i paolani diventi, un giorno, realtà.

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