Alla fine dei conti, nonostante sia ancora prematuro parlarne, Roberto Perrotta, sindaco uscente nel bel mezzo di una tempesta politica, potrebbe scegliere di non ricandidarsi, complice anche la disgregazione della coalizione di Salute pubblica che lo aveva sostenuto, e il ricambio generazionale nel centrosinistra paolano. Un’ipotesi questa tutt’altro che da escludere anche se non certa. Appare difficile infatti, che Perrotta possa candidarsi nel centrosinistra. Escludendo una sua candidatura come consigliere comunale, a meno di clamorosi colpi di scena, il sindaco non dovrebbe riessere della partita. Come lui, potrebbe “Restare a casa” anche Pino D’Andrea e qualche Perrottiano che potrebbe non riuscire nel salto verso il centrodestra. Appare infatti al momento difficile, che una nuova formazione di centrosinistra, a forte trazione riformista, possa annoverare tra le proprie fila un sindaco che sta difatti concludendo il mandato elettorale senza una maggioranza politica. Sul fronte del centrodestra invece, in attesa di capire se gli ex Perrottiani saranno candidati o meno, nelle liste della coalizione, gli incontri proseguono. Forza Italia e Fratelli D’Italia dovrebbero essere il motore di una macchina che, più in la, dovrebbe sciogliere il nodo del candidato sindaco. Resta forte il nominativo di Emira Ciodaro, recentemente rimasta fuori dal consiglio comunale e da quello regionale per ben due volte. Potrebbe essere lei il nominativo che la spunterà alla fine. Dipenderà molto dagli equilibri interni al partito di Berlusconi. Il clima sarebbe disteso e si ragionerà con serenità. Le insidie però non mancano. Fratelli D’Italia ha molte correnti al suo interno. Quella maggioritaria che fa capo a Fausto Orsomarso, dovrà trovare la quadra con Logatto e co. Nel bel mezzo, L’avv. Mannarino dirà la sua nello scenario politico. L’impressione è che comunque alla fine si troverà l’intesa. Rischia di restare isolato invece Progetto Democratico con Dema Paola. Lo scatto in avanti di qualche settimana fa sembrerebbe non aver sortito gli effetti desiderati. Ad avallare questa tesi, gli ammiccamenti continui tra Rbc, riformatori, Rinascita Paolana, M5s e le componenti del centrosinistra. L’ipotesi di un centrosinistra unito non è utopia, ma le fratture ci sono, e servirà abilità politica e buon senso per ricucire. Paradossalmente, con i Perrottiani fermi ai box, o calati nel centrodestra, la mission appare tutt’altro che impossibile. Restano in piedi tutte le ipotesi possibili. La partita è aperta e seguiranno aggiornamento nelle prossime settimane.
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