“Salgo sul carro del perdente” Alessandro Pagliaro, giá ex candidato a sindaco, e volto storico della sinistra Paolana, ha deciso di iscriversi alla sezione locale del partito democratico del segretario De Luca e del Leader Di Natale.
Di Seguito riportiamo il messaggio “Social” del giornalista Paolano
“Si ritorna a casa. E si sale sul carro del perdente. Ho deciso di iscrivermi al Pd. Lo farò chiedendo la tessera alla sezione della mia città, Paola, spiazzando anche i locali dirigenti che apprenderanno da queste parole la mia decisione. Non è una scelta sofferta, ma ragionata. Dopo la sconfitta elettorale del partito di Renzi, si è assistito all’assalto della diligenza, dove tutti all’improvviso sono diventati grillini o leghisti. La violenza verbale con isteriche punte di odio contro il Pd, si è propagata a macchia d’olio sulla rete. E’ un film già visto con Tangentopoli, quando a Craxi vennero lanciate le monetine. Da lì nacque la seconda Repubblica, con i magistrati, in testa Di Pietro, che venivano osannati a destra e a sinistra per la loro furia moralizzatrice. Si aprì allora la stagione di Forza Italia e di Berlusconi, e quella di Gianfranco Fini, fascista sdoganato. Fu risparmiato solo il Pds di Achille Occhetto, che ebbe il merito di salvare il patrimonio storico e i milioni di voti del vecchio Pci. La Democrazia cristiana chiuse i battenti e il Psi fu costretto a cambiare le proprie insegne riducendosi a una forza residuale, ma tuttora combattiva. Quel tormentato periodo si chiuse, come tutti ricordano, con la presa a calci nel di dietro di Di Pietro da parte degli italiani, che prima lo avevano portato in trionfo e poi abbandonato all’esilio della politica. Molto probabilmente, il film si ripeterà con Di Maio e il Movimento 5 Stelle, non prima , però, che sia stato assestato il colpo di grazia all’ultimo partito costituzionale rimasto in campo, il Pd. Dopodiché non rimarranno che le ceneri. Le orde di barbari, di razzisti e fascisti, andranno alla conquista degli ultimi baluardi di democrazia, con Salvini e la Lega in testa. Il pericolo del crollo delle istituzioni, rimaste senza difesa è realistico. Ci saranno spinte demagogiche per far uscire fuori l’Italia dall’Europa, insieme a proclami di normalizzazione per l’abrogazione delle leggi di civiltà. Si invocheranno provvedimenti restrittivi sull’immigrazione e sugli aiuti umanitari. Per evitare tutto questo, è vitale la sopravvivenza e il rilancio del Pd, come partito di massa. Bisogna avviare una rigenerazione che parta dal basso, con il ricambio dei gruppi dirigenti. Il partito deve rivedere la propria impostazione per riavvicinarsi alla gente e ai lavoratori. Deve ritornare a parlare ai giovani e affrontare con piani strategici il problema dell’occupazione. La società dei meriti non deve confliggere con quella dei bisogni. Basta discutere soltanto di nomine e di incarichi, piuttosto che di impegno politico. Si dovrà allargare la base di partecipazione a tutte quelle istanze variegate di sinistra, democratiche e progressiste, che non potranno continuare a rimanere diffuse. Sapendo che la diversità è anche ricchezza. Per tutte queste ragioni, voglio contribuire a questa rinascita, con la convinzione che sarà bello fare politica da semplice militante”
Alessandro Pagliaro