PAOLA- Quasi novanta giorni senza svolgere un consiglio comunale e a Paola, a protestare, con tanto di volantini affissi, dal frizzante movimento politico CoLpo, per la città diventati ben presto virali, è un gruppo privo di rappresentanza nell’aula F. Lo Giudice.

Anche questa è Paola, direbbero i nostalgici, cittadina del Tirreno Cosentino dove da mesi la Politica fa registrare tutto e il contrario di tutto.

Giovanni Politano, il sindaco della cosiddetta Nuova Era, è a corto di mani alzate in aula.

La maggioranza sulla carta c’è, ci sarebbe, per quanto risicata, dopo le defezioni di ben due assessori al bilancio (i bravi e preparati Francesca Sbano e Pasquale Filella) degli addii di Stefania Mirafiori e Barbara Sciammarella, e il passaggio tra le fila della minoranza di Marco Minervino e Renato Vilardi.

Una forza di governo decimata dalle polemiche interne e dai malumori.

Al momento sarebbero nove i voti favorevoli per Politano&Serranò, ma la momentanea assenza del capogruppo di Orizzonte Paola (data fuori sede da fonti interne alla maggioranza stessa) starebbe ulteriormente complicando i piani della nuova era.

Proprio in virtù di tutto ciò sono partite le aperture verso la minoranza, finora tutte cadute nel vuoto, vuoi per la mancanza di discontinuità invocata finora e mai messa in campo, vuoi per la paura di subire la gogna mediatica da parte di chi potrebbe compiere il salto.

Cosa ne evince? Che dal 12 Agosto il consiglio comunale di Paola ha smesso di riunirsi.

Quasi novanta giorni senza convocazione ufficiale e due richieste della minoranza totalmente ignorate, persino – a quanto pare – anche dalla Prefettura di Cosenza.

La nuova era non pare, in realtà, avere un buon feeling con le sedute consiliari.

La giovane età di alcuni consiglieri comunali, la maggiore verve comunicativa della minoranza, ha spesso condizionato i lavori.

La maggioranza in consiglio comunale soffre spesso, e – per quanto questo sia relativo ai fini del gradimento politico – questo resta un dato di fatto.

CoLpo protesta. Chiede la convocazione di un consiglio comunale sulla carenza idrica. La maggioranza al momento resta in silenzio, come la minoranza consiliare che probabilmente avrebbe potuto incalzare.

Si attende una svolta nei prossimi giorni. Staremo a vedere se i giovani avranno fatto davvero «colpo» o se sarà stato – loro malgrado – un «buco nell’acqua».