PAOLA- C’era una volta la nuova era di Giovanni Politano. Quella che faceva circolare sui social e nelle casse stereo lo slogan legato alla canzone di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. C’era la maggioranza civica, e non di centrodestra, che aveva in Graziano Di Natale, Totonno Logatto, Maria Pia Serranò e Giovanni Politano i leader.
C’era una coalizione eletta dal voto democratico e quindi chiamata ad amministrare la città di Paola.
Non staremo qui a parlarvi dei risultati, buoni o brutti che siano, della maggioranza Politano, ovviamente ancora legittimata ad amministrare Paola avendo comunque una maggioranza in aula al momento di nove numeri ad otto (o a cinque).
Questo è il momento delle riflessioni, delle analisi politiche, che piaccia o meno vanno fatte, ad alta voce.
Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: la nuova era non esiste più. Falcidiata dagli addii (Graziano Di Natale, Pasquale Filella, Barbara Sciammarella, Stefania Mirafiori) e dai dissidi interni che hanno ridotto in solo nove componenti una forza di governo nel frattempo divenuta a trazione di centrodestra dopo l’adesione del sindaco Politano a Forza Italia. Iscrizione lecita e libera, però molto criticata a Paola, anche dal commissario cittadino Basilio Ferrari.
Il percorso politico tortuoso dell’ex nuova era è culminato con l’azzeramento di giunta.
Il reset voluto da Politano, altro non è che una pietra tombale sul quel che restava di quella compagine, e per carità, non è detto che da un nuovo assetto di giunta la maggioranza non possa trarre vantaggi.
Il ragionamento fila, e chiedere è ancora lecito: quale senso ha infatti l’azzeramento di giunta se non quello di fermarsi e ripartire? Perché azzerare se le cose andavano bene?
La verità è che sono palesi le difficoltà politiche ed amministrative della maggioranza che ha bisogno dei numeri e delle energie di chi al momento siede in minoranza per andare avanti.
Una maggioranza che ha vinto le elezioni e che ora dovrà accogliere al proprio interno consiglieri comunali di centrodestra….eletti tra le fila dell’opposizione.
Questo rappresenta, a maggior ragione, la debacle del progetto iniziale.
Ripetiamo: da questo azzeramento la maggioranza potrebbe anche trovare la forza per ripartire, nonostante lo scetticismo dei Paolani.
Molto dipenderà dalle prossime mosse. Appare infatti assai improbabile che il trio Grupillo, D’Arienzo e Vilardi accetti un solo assessorato, quello vacante da Agosto. A prescindere dal colore azzurro della camiseta, i tre consiglieri hanno chiesto discontinuità rispetto al passato, e questo non può non passare da una modifica radicale, o quasi, dell’assetto attuale.
I tre membri della minoranza sono consapevoli inoltre, di compiere, nel caso, un passo politico decisivo per il loro futuro e per quello della città, una scelta per cuori forti, e non accetteranno a quanto pare ridimensionamenti di ogni sorta, soprattutto se resteranno compatti, senza sfladarsi.
Il Sindaco adesso è ad un bivio. Cambiare o andare avanti così. Molto dipenderà anche dal volere dei big regionali e dalla modalità di assegnazione di posti in giunta, se per rappresentanza politica o di presenza consiliare. Decisive saranno anche le tempistiche, per una maggioranza che potrebbe subire anche il danno oltre alla beffa. Immaginatevi infatti una forza di governo che viene azzerata e poi riconfermata in toto. Sarebbe un passaggio a vuoto che nel quartier generale del Sant Agostino, chi mastica politica seriamente, non vuol davvero compiere!
…..Continua……