“Insieme a Francesca Branchicella e Robertino Serpa ho preso parte, oggi pomeriggio, alla delegazione del Comitato Difesa del Diritto alla Salute per un incontro atto a sciogliere i dubbi sullo spostamento dei reparti che interessa l’Ospedale di Paola, alla presenza del Presidente Roberto Occhiuto e di una delegazione dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giovanni Politano.
Dalla modifica del decreto 64 – che questo mercoledì verrà pubblicato – emerge l’intenzione di potenziare l’emodinamica con una equipe interdipartimentale; sviluppare il reparto di ortopedia; l’attivazione dell’elettrofisiologia; l’attivazione dei posti di rianimazione.
La problematica attuale inerente i posti di rianimazione, tuttavia, comporterà necessariamente il trasferimento dei reparti di chirurgia da Paola a Cetraro, i quali torneranno – così è stato detto – nel momento in cui ci sarà una rianimazione abilitata. Il punto è tutto qua: i tempi che si impiegheranno per l’attivazione della rianimazione, alla quale sono vincolati i nostri reparti di chirurgia.
Personalmente? No, non torniamo a Paola con le mani vuote, l’amministrazione comunale non torna con le mani vuote. Torna, torniamo, però con una sfilza di promesse senza dubbio valide, ma con il timore che queste rimangano solo dei buoni propositi astratti.
I dubbi – quindi – permangono, specie in riferimento alle cliniche private e ai dati presentati durante l’incontro dagli analisti della Regione. Pensiamo che lo spostamento della chirurgia a Cetraro non risolva le criticità analizzate sul P.O. di Paola, ma che porti a prestazioni simili se non peggiori e ad un ingolfamento ulteriore dell’Ospedale di Cosenza da parte dei cittadini da Guardia Piemontese in giù, i quali – per distanza – preferiranno quel presidio a quello cetrarese.
Facendo vivere l’auspicio, per tutti, che quanto esposto sia realizzabile davvero nonché tempestivamente, la nostra battaglia continua comunque e giorno 19 diremo la nostra davanti la cittadella regionale.
Il Presidente andrà “deciso come un treno”, ha ribadito. Bene, vorrà dire che noi saremo un altro treno, sul binario opposto ma non per questo meno deciso”. È quanto rende noto Aldo Maria Cupello, coordinatore de La Migliore Calabria e membro del comitato popolare.