Di Francesco Maria Storino, che ringraziamo per il prezioso contributo.
“Dopo quasi 40 anni di ininterrotta attività “chiudono” a tempo indeterminato due reparti dell’ospedale civile di Paola, “San Francesco”.
Conseguenza questa dello stop agli interventi chirurgici e ortopedici nelle sale operatorie che dovranno essere adeguate alle prescrizioni previste dai Nas.
I detective del Nucleo tutela sanità dei carabinieri dovrebbero al termine dei lavori verificarne l’esito. Sono pertanto sospesi i ricoveri nelle unità operative di Ortopedia e Chirurgia. Gli stessi reparti dovranno essere pertanto svuotati e le operazioni programmate ed effettuate entro il 2 gennaio.
Poi si partirà con le opere di adeguamento necessarie e improcrastinabili. Le attrezzature andranno pertanto tolte per consentire i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico, delle pavimentazioni e del soffitto delle sale operatorie. Opere che si protrarranno fino all’epifania, per poi bloccarsi per qualche giorno e ripartire nuovamente.
A riguardo della Chirurgia lo stop alle urgenze a causa della mancanza di medici era stato previsto a suo tempo dal primario Stoppelli. Lo stesso aveva disposto l’utilizzo della sala operatoria di Cetraro. Per l’ortopedia invece da sabato scorso il reparto “chiude” per i ricoveri al fine di consentire gli interventi dei pazienti ricoverati che poi di conseguenza saranno dimessi nel mese di gennaio
Due reparti che inevitabilmente rimarranno senza pazienti e le cui attività per diverso tempo non avranno modo di essere espletate. Rimangono in piedi le altre attività. Ma tutto ruota attorno al polo chirurgico che dovrebbe trovare spazio al “San Francesco” per lasciare il polo medico al “Giannino Iannelli” di Cetraro e a quel famoso decreto Scura ancora oggi a distanza di anni non applicato.
Tra gli operatori è comprensibile la preoccupazione se lo stop delle sale operatorie sarà lungo e inevitabilmente tortuoso questo potrebbe accelerare i tempi per un’inversione dei ruoli a cui saranno chiamati a rispendere i due ospedali. Gli interventi che in questo lasso di tempo saranno trasferiti in altri nosocomi, innanzitutto a Cetraro ma anche a Rossano, Castrovillari e Cosenza”
Fonte e produzione Gazzetta del Sud.