Al Sig. Sindaco del Comune di Cetraro
E p.c. Al Consigliere Regionale Giuseppe Aieta


“Carissimo Angelo, fermo restanti la stima e l’amicizia che nutro nei tuoi confronti ed, anche, per essere stato residente nel tuo Comune per ben 24 anni, nonché consigliere provinciale di Cetraro e principale autorità sanitaria del tuo Comune, voglio chiederti di modificare la tua recente ordinanza sindacale n. 30 del 30-04-2020 nel punto in cui trattasi del Comune di San Lucido.
Fermo restante che “chiunque sia venuto a contatto con soggetti positivi al COVID 19 nei 14 giorni precedenti dovrà porsi in quarantena obbligatoria” è un obbligo previsto da tutta la normativa vigente in materia di prevenzione e controllo delle infezioni da Coronavirus, così come sancito dalle linee – guida ministeriali, dell’ O.M.S. e dall’ I.S.S., mi sembra, invece, non fondato e non suffragato da alcuna normativa di legge il tuo disposto che prevede che “chiunque abbia frequentato il comune di San Lucido per motivi di lavoro dovrà porsi in quarantena obbligatoria”.
Tale ultima determinazione appare quanto mai sconcertante per i seguenti motivi:
a) Non si capisce a chi si riferisce il “chiunque”; se solo ai Cittadini di Cetraro o a tutti gli altri Cittadini; nel primo caso, tale scelta non ha alcuna giustificazione scientifica, considerato che il virus si trasmette da soggetto ammalato a soggetto sano e, quindi, non puoi considerare che, solo per 35 soggetti attualmente positivi a San Lucido, tutta la restante altra parte della Popolazione sia da doversi diagnosticare infettiva; nel secondo caso, se riferita più in generale, a tutti i Cittadini, anche degli altri Comuni, mi pare che la tua disposizione sia, quanto meno, da doversi considerare come indebita ingerenza nelle autonomie dei singoli Enti Locali;

B) Per il Comune di San Lucido, fra due giorni, sarà certamente annullata l’ordinanza regionale di “zona rossa” in quanto, da oltre un mese, non si è verificato alcun nuovo caso di infezione, vi sono stati ben 14 guariti ed il numero di isolati a domicilio si è ridotto da 43 a 33; pertanto, non siamo più da considerare un paese a rischio epidemiologico;
C) Infine, il tuo provvedimento appare oltremodo discriminatorio verso una comunità, come quella di San Lucido, che, pur essendo stata sfortunata, per l’alto numero di casi COVID 19 che in esso si sono registrati, ha saputo gestire con alto senso civico e di responsabilità la pandemia che, dal punto di vista umano, da nessuno può essere considerata come discriminante sociale, bensì come una normale malattia trasmissibile ma, anche, curabile, come la scienza sta dimostrando.

Per le considerazioni di cui sopra, confido nel tuo alto senso civico e nella tua sensibilità politica e ti abbraccio affettuosamente.

Franco Nunziata, San Lucido 01-05-2020