“Quando ci si presenta come gli artefici di una nuova era si vuole, forse, lasciare intendere che d’ora in avanti tutto sarà giusto e perfetto, i nuovi amministratori saranno eroi senza macchia, e il futuro sarà senz’altro roseo. Purtroppo però la realtà è fatta di constatazioni molto più banali, e tra le tante banalità lette e sentite nei mesi addietro, risulta oggi molto attuale quella di chi ritiene che “non sempre nuovo vuol dire anche buono”, quantomeno con riferimento ai modi in cui gli artefici della nuova era si sono presentati al loro primo appuntamento istituzionale.
Il Consiglio di insediamento della nuova amministrazione di Scalea, al di là degli adempimenti formali, ha presentato due elementi di novità, uno in positivo ed un altro in negativo. Il positivo è la nomina, per la prima volta a Scalea, di un vicesindaco donna, nella persona di Annalisa Alfano. A lei, quale prima donna nominata vicesindaco di Scalea, a tutti i componenti della Giunta ed a tutti i consigliere destinatari di deleghe, vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte del capogruppo della lista Per Scalea, Angelo Paravati, e di tutti i suoi componenti.
La novità negativa della maggioranza consiliare è data, invece, dal ripudio di una lunga e consolidata tradizione che dal Parlamento nazionale al nostro Consiglio di paese ha sempre portato ad attribuire la carica di Presidente del consesso ad un componente delle opposizioni. La figura di presidente dell’assemblea, si sa, non ha poteri politici o decisionali, ma solo funzioni di coordinamento dei lavori assembleari, e per la consolidata tradizione democratica italiana, -in ragione della quale, per esempio, Nilde Iotti era Presidente della Camera quando al Governo c’era la Democrazia Cristiana-, ha sempre portato ad attribuirla alle opposizioni, in modo da sancire anche per questa via la partecipazione attiva ai lavori assembleari. La scelta di Perrotta & co è stata, invece, per un componente della stessa maggioranza, Gaetano Bruno, che, ironia della sorte, riveste lo stesso incarico già ricoperto dal suocero, dott. Introini, eletto, però, a suo tempo, come membro delle opposizioni.
Talvolta l’ansia di mantenere gli equilibri porta a tradire in un colpo solo sia la cultura democratica di matrice illuministica, sia i contenuti dell’Appello ai liberi e forti di don Sturzo, al quale pure Perrotta si è rifatto nella sua campagna elettorale.
Sintomatico della ricerca di equilibri difficili è l’elencazione di innumerevoli deleghe che il sindaco ha dichiarato di trattenere per sé (forse per fornire rassicurazioni specifiche ad assessori che ieri non ha nominato), laddove, per definizione, il sindaco non deve dare deleghe a sé stesso, ma dispone di tutto ciò che non ha delegato.
Altro segno di un equilibrismo tra interessi interni, del tutto estraneo agli interessi del paese, è l’annuncio dato in serata circa la volontà di coinvolgere i consiglieri non eletti della lista Scalea Europea in uno staff del sindaco di prossima costituzione. Non che il contributo dei candidati non debba essere valorizzato, ma la via principale per farlo era quella di far lasciare spazio in Consiglio ai componenti della Giunta, come avviene anche altrove e come avremmo senz’altro fatto noi della liste Per Scalea, mentre la previsione di un fantomatico staff può riferirsi o ad un organo privo di alcuna valenza oppure, a norma di legge, ad un organo che comporterebbe lo status di dipendente comunale per i candidati non eletti (art. 90 T.U.E.L.). In pratica, una presa in giro, che non appare dignitosa per nessuno.
In ultimo, sempre all’insegna di valori democratici spesso sbandierati, ma, altrettanto spesso, del tutto trascurati, ci tocca rilevare l’assoluta noncuranza e mancanza di repliche o chiarimenti da parte del sindaco e della sua maggioranza, ai rilievi espressi in Consiglio dai capigruppo Orrico e Paravati.
La speranza, naturalmente è che, questo come altri, sia un errore o una mancanza dettata dell’inesperienza, ma il sentore, purtroppo, è che tante volte dietro certe scelte ci siano ragionamenti tanto precisi quanto imbarazzanti e, in ogni caso, volutamente negati alla discussione consiliare.
Certamente, di fronte a questo esordio, di fronte al tempo bello o cattivo che si vede dal mattino, ci sentiamo quantomeno di diritto di essere critici e di osservare che il nuovo corso della politica scaleota meritava, forse, innovazioni di migliore sostanza”.

Noi per Scalea

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