La Regione Calabria ha ordinato che “il Comune di Catanzaro proceda, in via d’urgenza, entro 30 gg dalla notificazione della presente ordinanza, a individuare il progettista dell’ampliamento della discarica in località Alli”.
Una sorta di pantomima. Un’Ordinanza dapprima annunciata, quindi annullata e poi riemessa. Praticamente si naviga a vista.
E mentre l’Europa stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani conferiti in discarica non dovranno superare il 10% del totale, in Calabria si decide di ingrandire le discariche.
Ma come si può pensare di ampliare una discarica già terribilmente inquinante e che sta distruggendo il territorio – sostengono in un durissimo comunicato congiunto Codacons e Legambiente Catanzaro.


Non possiamo tollerare che la Regione proponga come soluzione ad una emergenza che dura da decenni, la creazione di una gigantesca pattumiera. Una vallata, quella al confine tra Catanzaro e Simeri Crichi, violentata dalla presenza della discarica e la cui naturale vocazione agricola è stata drammaticamente penalizzata in seguito alla realizzazione della centrale termoelettrica.
“Noi non siamo spazzatura”, con questo slogan le associazioni chiedono al Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo di convocare, immediatamente, un consiglio comunale per discutere sul richiesto ampliamento.
Chiediamo che l’intero Consiglio attui una vera e propria ribellione per delle scelte assurde che passano sulla testa e, soprattutto, calpestano la salute dei cittadini.
Questo territorio ha già pagato e sta pagando un prezzo altissimo, sia in termini ambientali che sanitari, per la presenza della discarica che, com’è noto, accoglie rifiuti anche da fuori regione.
È giunto il momento che il Consiglio Comunale reagisca contro chi si ricorda di questo territorio solo per accantonarci spazzatura.

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