LA CALABRIA PERDE ABITANTI…RIBELLATEVI!

«La Calabria rischia di scomparire».
E’ la riflessione di Nicola Gratteri a Soveria Mannelli.
«Il sistema non crea le condizioni per trattenere qui le eccellenze. I figli dei falegnami diventano luminari, ma a Modena. Dobbiamo tutelare la nostra cultura, ma non con la sagra della melanzana».


Poi racconta: «Avevo 16 anni e un brutto incidente in modo mi costrinse a stare tre mesi in sedia a rotelle. Guardavo dalle finestre dell’ospedale gente col camice che aveva in mano buste di medicine che metteva nelle automobili, vedevo altri che andavano via dalla cucina con grossi pezzi formaggio e li mettevano nel portabagagli. Non vorrei che stessimo ancora pagando quei debiti là».
Il sistema, per come è concepito, porta alla fuga: «Da Roma in su quante decine e decine di calabresi sono professori. Chi non gli ha creato un sistema allettante per farli restare, per accoglierli? Questa è gente che ha sofferto quando è andata via, non sono partiti per i soldi, volevano rimanere in Calabria. Chi non li ha voluti? Chi ha fatto i concorsi truccati? Se si è in buona fede perché non si vanno a trovare questi luminari e gli si chiede di venire a fare i primari in Calabria?». Il trend non cambia, perché «sento giovani laureandi che già dicono non c’è spazio per noi in Calabria. Per me è un fallimento come persona che, oltre a fare nel migliore dei modi il magistrato, non ha saputo a incidere di più per creare condizioni diverse».


La Calabria perde abitanti, «circa 400mila». E, «se non c’è un progetto per tenere questa gente, la situazione è drammatica. Dovete ribellarvi, incontrarvi tra di voi e discutere. Ma non possiamo estinguerci, dobbiamo preservare la nostra cultura. Magari non attraverso la sagra della melanzana, o non soltanto quella. Perché stiamo scomparendo come calabresi, e al mondo diamo tanto da secoli attraverso l’emigrazione. Ma non dobbiamo vivere con rassegnazione, come se ci fosse un destino oscuro e segnato. Tutto sta a convincerci che è possibile cambiare, dobbiamo solo prendere posizione, essere seri, coerenti e costanti».(Corriere della Calabria)