Jole Santelli emana un’ordinanza meno restrittiva per la regione Calabria. La Lega occupa il Senato della Repubblica Italiana. Due avvenimenti politici quasi in concomitanza. Fortuita coincidenza? NO. Fa tutto parte del piano varato dal Centrodestra per attaccare il Governo Del Premier Conte, che si regge sull’asse, o qualsivoglia contratto, tra Partito Democratico-Movimento Cinque Stelle. I pezzi del Puzzle non sono poi così tanto difficile da incastrare. Il diktat sarebbe partito dall’alto. Tra gli esecutori serviva il presidente di una regione guidata dal centrodestra, e quale meglio della Calabria governata da Jole Santelli per guidare la rivolta? La nostra regione, è tra quelle con meno casi di positività al Coronavirus, è una regione bloccata dell’immobilismo del Governo sull’erogazione dei sussidi, ed è a vocazione turistica in vista dell’estate. Abbiamo apprezzato finora, la politica amministrativa di Jole Santelli, ma ultimamente, ci sembrava che qualcosa fosse strano. Jole, che attacca il governo per 50 migranti in arrivo dalla Sicilia, in piena vocazione salviniana. Santelli che chiude i confini calabresi fino al 31 Maggio (Indovinato proprio come chi) ed infine Jole che sfida il Governo Italiano ed anticipa la Fase due. Tutta Italia che parla di lei. Nel mentre i senatori leghisti protestano in aula (e sui social) ed il colpo inferto a Giuseppe Conte è servito.
Certo, le nostre potrebbero essere, solo supposizioni. Jole Santelli tutto è fuorché una stupida, ma questa sua voglia irrefrenabile di alleggerire le restrizioni 4 giorni prima della fase 2 istituita dal DCPM lascia tanti spunti di riflessione, e non ci meraviglieremmo se proprio la Santelli stesse cercando lo slancio verso ben altre cariche a livello nazionale. Infondo il centrodestra è pieno di indagati e condannati in tutta Italia. Lei è pulita, non è legata alle indagini su Mario Occhiuto, e se a Salvini servisse un candidato di superamento come accaduto in occasioni delle elezioni regionali in Calabria, allora ecco che Jole potrebbe fare al caso suo. Supposizioni, appunto.
Intanto in Calabria, tantissimi sindaci hanno bocciato l’ordinanza santelliana. Cosa accadrà ora? La governatrice andrà avanti per la sua strada? E se, malauguratamente i contagi in Calabria dovessero risalire, chi si assumerà le proprie responsabilità?