“La paventata ipotesi di dichiarare la Calabria “Zona Rossa”, a causa del pessimo sistema sanitario, sancisce e certifica il fallimento della classe politica regionale di questi anni.”lo afferma Graziano Di Natale, segretario-questore dell’Assemblea regionale, alla prima elezione a Palazzo Campanella, in una nota che così prosegue: “La sanità in Calabria è una nota dolente da ormai troppo tempo. La giunta regionale nonostante i milioni di euro erogati dal Governo, non è stata capace, neanche dopo Il mese di Marzo, di rafforzare il sistema sanitario calabrese per evitare una seconda ondata dell’emergenza coronavirus”.
Il Vicepresidente della commissione regionale contro la ‘Ndrangheta, dati alla mano, afferma che: “Abbiamo preso nota di promesse sulla terapia intensiva, mai mantenute, e sono soltanto sei i posti in più da Marzo. Allora -continua il consigliere eletto nella lista ‘Io Resto in Calabria’- mi chiedo, come e dove, sono stati spesi i soldi. Sono stato inascoltato ed oggi il Governo Italiano serve il conto. Purtroppo, a pagarlo sono i cittadini calabresi che stanno perdendo il diritto alla salute. Quanto sta accadendo al Pronto soccorso di Cosenza, che è al collasso, e non ha più posti T.I. è gravissimo. Cosa sta facendo la regione Calabria per evitare tutto ciò?
L’attenzione dell’esponente politico, si concentra sull’ospedale di Paola: “Accade che dopo aver dato voce alle proteste dei cittadini, all’ospedale di Paola, sono iniziati i lavori per il reparto di rianimazione. Un reparto terminato ma ad oggi continuano a mancare gli arredi”. L’esponente politico, dopo un’attenta analisi, dichiara: “Per realizzare la Terapia Intensiva al San Francesco è mancata la volontà politica ma sono stati spesi soldi pubblici per un’incompiuta. È una vergogna ma io non indietreggio di un centimetro. Sono pronto a recarmi in Procura, qualora, nei prossimi giorni, non arriveranno notizie certe sui posti di Terapia intensiva al presidio ospedaliero di Paola. Auspico che -conclude Di Natale- dopo aver mortificato i Calabresi, la Regione mostri almeno uno scatto d’orgoglio”.