Di Antonello Troya

E con la chiusura delle discoteche si scatena la vendetta. Solo che si sceglie, purtroppo il nemico sbagliato. Non è certo il senatore sindaco di Diamante, Ernesto Magorno la persona cui dare la colpa se il virus è fuori controllo, è colpa della tanta indifferenza alle norme di sicurezza e alla poca applicazione di esse. Il contagio sta risalendo e le strutture dove si possono formare assembramenti diventano veicolo di trasmissione. Hanno chiuso tutte le discoteche in Calabria, ma allo stesso tempo chiedono che siano annullate anche tutte le altre manifestazioni che portano assembramenti. I social si sono scatenati: il festival del peperoncino, le manifestazioni al teatro dei ruderi, sembrano gli obiettivi migliori per raccogliere consensi e spingere il senatore-sindaco ad essere coerente. Che la guerra economica si sia spostata anche (e soprattutto) a livello locale, ormai è fuori di dubbio, ma se chiusura deve essere, lo deve essere per tutti.

È quanto chiede in una lettera il presidente di Confcommercio Calabria, Rodolfo Rotundo. “Prima ancora della dichiarazione social del giovane positivo al Covid, fautore fra tutti dello stop dei locali notturni (a Soverato ndr), era stato il sindaco di Diamante, onorevole Magorno, che ha chiesto la chiusura dei locali notturni. Una chiusura a cui teneva molto evidentemente – sottolinea – visto che sulla stampa a gran voce pregava il presidente della regione a chiudere le discoteche quasi fossero l’unico luogo dove il cattivissimo virus si concentra, quasi fossero proprio le discoteche il nemico. Accanito talmente tanto da essere convinto che è l’unico posto dove ci si può infettare. Ma la domanda nasce spontanea. Lui che ha voluto fortemente la chiusura dei locali dell’intera regione perché luogo di assembramento, come mai non ha annullato a diamante, paese che governa, la manifestazione “Teatro dei ruderi” dove ci sarà la presenza di ospiti di calibro nazionale ed è prevista la presenza di migliaia di persone? Come mai ha ritenuto di assumersi la responsabilità dell’evento senza volerlo annullare nonostante le ordinanze del presidente della regione Calabria. 
E allora se le luci si devono spegnere facciamolo tutti”.

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