Nel primo caso, quello inerente la lista di Vittorio Cupelli, aspirante primo cittadino di Lago, la commissione ritiene che «il plico sigillato, presentato dal medesimo candidato sindaco alle ore 11,35, il cui contenuto, non verificato su espressa richiesta del predetto Cupelli, è esclusivamente elencato nel frontespizio apposto sul plico stesso ed inerente una lista recante contrassegno “Solidarietà e Sviluppo”». E inoltre, si legge nel provvedimento, «le sottoscrizioni risultano apposte su di un modello di atto principale composto di due fogli, rispettivamente di formato A3 e A4, uniti, esclusivamente, mediante apposizione di nastro adesivo trasparente (in particolare nel foglio formato A3 sono riportate esclusivamente le sottoscrizioni e relativa autentica e nel foglio A4 gli elementi caratterizzanti la lista ed i candidati ad eccezione del contrassegno della lista stessa)».
Secondo la commissione, quindi, «tale modello, come sopra descritto, risulta carente di timbri di congiunzione, idonei, in modo inequivocabile, a rendere certezza che i sottoscrittori riportati nei fogli siano stati consapevoli di aver dato il loro appoggio a quella determinata lista ed ai relativa candidati».
Ed infine, «il modello stesso, così comeirregolarmente unito, evidenzia manifeste illogicità, quali la duplicazione della formula di autenticazione delle firme dei sottoscrittori, a dimostrazione del fatto che trattasi non di “modello unico”, ma di unione di parti di modelli diversi».
In conclusione, «da esame obiettivo, risulta evidente che trattasi di fogli di colore diverso» e pertanto «le sottoscrizioni apposte non possono ritenersi valide con conseguente accertata carenza del necessario requisito della presenza del numero minimo di sottoscrizioni ai fini dell’ammissione della lista in esame».
Fonte LacNews24