(Tommaso Merlo) – Questa volta giornalai e politicanti sono certi, il Movimento è morto. E godono come non mai. Vanno capiti. Con l’ascesa del Movimento hanno temuto di scomparire ed invece sono ancora tutti lì ad infestare il dibattito pubblico da giornali e televisioni godendosi stipendi e status. Sono ancora tutti lì convinti di avere ragione e perfino senso. Godono perché pensano di aver vinto la battaglia contro il cambiamento. Poveri illusi. Il cambiamento vero lo puoi ostacolare e ritardare, ma mai fermare. Per il vecchio regime è solo questione di tempo. Checché blaterino lorsignori, il Movimento ha rappresentato istanze di cambiamento sacrosante e profonde. Il Movimento è stato solo la scatola, ma quello che conta sono i contenuti che erano e sono politici ma anche culturali. Milioni di cittadini hanno scoperto di condividere non solo l’esasperazione verso un sistema marcio che li ha umiliati ed impoveriti, ma anche consapevolezze più evolute rispetto alle caste parassitarie e mafiose che li hanno malamente governati. Contenuti e consapevolezze che non scompaiono certo perché qualche giornalaio o politicante farnetica contro il Movimento in qualche talkshow. Possono rovinare la scatola – e in parte ci sono riusciti controllando tutti i media – ma quei contenuti prima o poi riemergeranno con ancora più veemenza. E se non troveranno più rappresentanza pacifica e democratica, potranno esplodere violentemente come in Francia. Il modello neoliberale è fallito, la democrazia tradizionale pure. C’è un sistema da ridisegnare, altro che melina partitocratica da quattro soldi. Arroccandosi nella sua arroganza e nel suo egoismo, il vecchio regime ha solo rimandato il suo tramonto. Errore fatale. Non proponendo nulla di nuovo e non ammettendo i propri errori, le istanze per cui è nato il Movimento sono ancora tutte vive e vegete. Ma c’è di più. Stando ai vituperati fatti, l’esperienza governativa del Movimento 5 Stelle è stata un successo clamoroso. Rispetto ai vecchi partiti e coalizioni – senza rubare e senza tramare alle spalle dei cittadini – il Movimento ha sfornato una quantità di leggi e provvedimenti da far vergognare i presunti esperti e competenti del vecchio regime. Giornalai e politicanti fanno finta di nulla, ma grazie al Movimento l’Italia è già cambiata e di molto. Certo, le macerie e le sfide sono tali che affinché il cambiamento si percepisca ci vuole tempo e ulteriore lavoro. Ma l’esperienza del Movimento rimane assolutamente storica. Cittadini che si prendono il potere. Senza soldi, senza santi. E che fanno. Una esperienza che resterà nei libri di storia, altro che Craxi e i quaranta ladroni. Il tutto nonostante l’opposizione feroce di un regime che controlla ancora avamposti strategici come l’informazione, ma anche nonostante pecche intestine. Lacune, slealtà, divisioni, lentezze. Vedremo se il virale egoismo italico riuscirà ad inghiottirsi anche questa primavera collettiva. Vedremo se il Movimento riuscirà ad imparare dai propri errori e con gli stati generali trovare un nuovo assetto e rilanciarsi attorno a nuovi portabandiera e nuovi programmi. Vedremo. Giornalai e politicanti sono certi che il Movimento sia già morto e godono come non mai. Poveri illusi. Se anche la scatola del Movimento non dovesse più funzionare, le sue istanze politiche prima o poi risorgeranno più veementi che mai. Il cambiamento vero lo puoi ostacolare e ritardare, ma mai fermare e per il vecchio regime è solo questione di tempo.