Se non ora …quando?
Ad ogni cambio di maggioranza della nostra regione (ri)torna il dibattito sulla costruzione del ponte sullo stretto, afferma Iaconetti Coordinatore regionale di Fare Ambiente, come se il costruirlo o meno sia di destra o di sinistra.
Allora dico, Presidente Santelli, se non ora quando??
Lei ha il grande merito, oggi, di poter realizzare un sogno che affascina l’umanità dal tempo dei romani che per primi, forse, si posero il problema di unire le due sponde di Scilla e Cariddi.
Noi come Fare Ambiente da sempre siamo favorevoli alla sua costruzione ed ora lo siamo più che mai.
Perché non solo rappresenta un respiro di sollievo per l’eco sistema marino – continua Iaconetti – ma rappresenterebbe un momento di rilancio per il genio italico e, soprattutto, visto il periodo post – pandemico, una opportunità di rilancio economico che non può prescindere da una massiccia ripresa dei lavori pubblici.
Penso che il Ponte sia, a prescindere, un’infrastruttura strategica e fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, in grado di imprimere una decisiva svolta alle ambizioni di crescita sociale ed economica del Sud del Paese, a cui è, ora più che mai, inaccettabile rinunciare.
«Il Ponte San Francesco di Paola – continua quindi Iaconetti nel proprio ragionamento sul redivivo Ponte – da oggi in poi così mi piacerebbe venisse chiamato, in onore al Santo patrono delle genti di mare – rappresenta una grande opportunità in termini occupazionali ed economici.
Rinunciare alla costruzione del Ponte significa, non solo una grave perdita per l’asfittica economia del Meridione ma anche italiana che, secondo quanto disse alcuni anni or sono Impregilo, si tradurrebbe, anche, in una perdita per lo Stato del gettito fiscale potenziale da 4,5 miliardi dagli oltre 40mila posti di lavoro che si creerebbero. E’ innegabile, quindi, che l’opera-Ponte San Francesco di Paola – aggiunge – porterà un valore aggiunto a questo lembo d’Italia, poiché diventerà una sicura attrattiva turistica così da valorizzare anche i tanto e da tutti desiderati Bronzi di Riace, confinati in questo estremo sud della nostra bellissima penisola».
«Il Ponte – conclude Iaconetti – costituirebbe, inoltre, una forte attrazione di investimenti, ed anche sotto il profilo dell’impatto paesaggistico, poiché questo collegamento stabile metterebbe un freno al traffico di imbarcazioni a motore che quotidianamente, nell’indifferenza e nel silenzio di tutti, attraversano lo Stretto, con conseguente inquinamento meteo-marino.
E allora Presidente, se non ora quando??
Abbia allora il coraggio, Presidente, e giochi senza indugi la carta del Ponte che potremmo intitolare a San Francesco di Paola, che proprio dalle sponde calabresi attraversò lo stretto sul suo mantello per portare una carezza di speranza e d’amore alla gente di Sicilia.
In bocca al lupo Presidente.
Il Coordinatore Regionale
Avv. Antonio Iaconetti