TORTORA- Trentuno minuti di rabbia e amarezza, perché quanto avvenuto ieri, giovedì 19 ottobre, è stato “il più grave sgarbo istituzionale che non solo Tortora, ma tutto il comprensorio ha subito”. Le parole sono del sindaco Antonio Iorio, che oggi, nel primo pomeriggio, in una diretta Facebook, non ha risparmiato nessuno.Lo sgarbo è il seguente: mentre i sindaci della Valle del Noce stavano entrando presso il Ministero dell’Ambiente, a Roma, per incontrare il ministro Fratin, nella casella di posta elettronica certificata del Comune di Tortora è giunta l’email con cui il commissario Cagnoli, incontrato una settimana prima da sindaci e associazioni, sempre a Roma, comunicava il suo “sì” al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di San Sago di Tortora.Nel mezzo dello sfogo del sindaco Iorio che, nella diretta, ha pronunciato parole dure contro “rappresentanti politici che non hanno sostenuto la causa o che hanno fatto orecchie da mercante, perché non soddisfatti dei voti ricevuti dall’elettorato tortorese”, non sono mancate le proposte.Il primo cittadino ha chiesto ai presidenti delle regioni Calabria e Basilicata di trovare, insieme ai sindaci della zona, una nuova area in cui far sorgere l’impianto.Dal canto suo, Iorio ha spiegato che l’atto di Cagnoli sarà sottoposto al giudizio delle aule di tribunale; inoltre, ha anche accolto la richiesta dei consiglieri di opposizione di Tortora che, proprio stamani, venerdì 20 ottobre, hanno proposto un consiglio comunale aperto. “La seduta – ha annunciato il primo cittadino – si terrà mercoledì 25 ottobre, alle ore 18.30, presso il la sala consiliare al Centro storico”.Sul resto ci sarà modo per riflettere.
Impianto di San Sago di Tortora. La rabbia del sindaco Iorio “Sgarbo istituzionale al comprensorio”
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