Riceviamo e pubblichiamo:

“Venghino signori, venghino alle Terme Luigiane.
Esattamente come al circo, così potrebbe iniziare il “tour delle Terme Luigiane 2021” per vedere i grandi risultati della politica calabrese. A differenza del circo, però, alle Terme Luigiane lo spettacolo è tutt’altro che divertente: dove una volta si sentiva il vociare di turisti, curandi e bambini ora si ha quasi paura di passeggiare e gli unici esseri viventi che si incontrano sono mandrie di mucche e bande di cani randagi che sotto il sole di Ferragosto ricordano De Gregori cantare “4 cani per strada… e la sera è già notte”. Proprio la notte l’atmosfera diventa spettrale, anche perché buona parte della stazione termale è completamente al buio, infatti anche la luce è stata negata dalle amministrazioni comunali. Il tutto fa paura, probabilmente sarà questo il motivo per cui i politici che in questi giorni hanno sfilato in lungo e in largo per la costa Tirrenica hanno accuratamente evitato di fermarsi alle Terme Luigiane per assumersi la responsabilità di quello che può tranquillamente essere annoverato tra i più grandi e gravi fallimenti politici e amministrativi della storia! Accusano i candidati avversari per i risultati non raggiunti in passato mentre evitano accuratamente di nominare le Terme Luigiane che, solo grazie alla loro incompetenza e indifferenza politica e amministrativa, per la prima volta dopo 84 anni sono rimaste chiuse. Orsomarso e Spirlì, gli attori principali di questo sfacelo se ne guardano bene dal rispondere alle domande e ai quesiti posti da noi lavoratori e dall’opinione pubblica. Orsomarso, dopo aver trascorso l’inverno a promettere ammortizzatori sociali e parcheggi, ora va in giro convinto di essere in America con la gigantografia di un assegno da 20 milioni di euro e continua nelle sue imbarazzanti conferenze stampa a sostenere la tesi della “fioritura algale”. Spirlì gira intorno alle Terme Luigiane tra una passerella e un’altra, facendo molta attenzione a non avvicinarsi troppo perché nel buio e nel silenzio inquietante che regna per le strade delle Terme ancora riecheggiano le sue promesse a noi lavoratori, le sue esortazioni a stare tranquilli perché ci avrebbe pensato lui a risolvere la situazione, i suoi modi umani e compassionevoli con cui rivendicava la dignità di cui siamo stati privati e affermava che “tutti hanno diritto ad avere lo stipo della propria dispensa pieno per poter porgere una brioche al proprio figlio” oppure quando durante una riunione affermava con polso e convinzione che “le discussioni tra i sindaci e l’azienda Sateca rispetto agli accordi sull’utilizzo dell’acqua termale lo facevano sorridere esattamente come quando a scuola i suoi compagni di classe si contendevano la sua merenda” e concludeva redarguendo le parti e ricordando loro che era inutile discutere perchè “u paninu è ru meu!”, riferendosi chiaramente alla proprietà delle acque termali che è della Regione Calabria e garantendo un suo intervento risolutivo.
Questi sono i grandi risultati della politica dell’assessore Fausto Orsomarso e del presidente f.f. Spirlì (entrambi non eletti dai Calabresi) che, credendo di vivere nella “Repubblica delle banane”, hanno dimenticato sia gli obblighi derivanti dai ruoli istituzionali che rivestono, che l’esistenza di leggi che vanno rispettate! La legge 40/2009 prevede in caso di morosità da parte dei concessionari (in questo caso i Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa) la sospensione/decadenza immediata della concessione stessa. La morosità dei suddetti Comuni è stata certificata persino dalla stessa Regione Calabria.
Come ci si può presentare all’elettorato promettendo sviluppo, lavoro e legalità quando hanno combinato, in perfetta sintonia con i due sindaci, un capolavoro di distruzione totale della più importante realtà imprenditoriale, turistica sanitaria e lavorativa della costa tirrenica con la preziosa acqua termale che viene sversata abusivamente in un torrente?
Come si giustifica un tale accanimento e a chi dà fastidio un’azienda sana e che ha sempre operato nella totale legalità?
Ma soprattutto perché, nonostante le norme sul ruolo di controllore della Regione siano molto chiare, il Predisente e l’Assessore si sono categoricamente rifiutati di intervenire dopo che persino lo stesso Spirlì aveva ufficialmente diffidato i due sindaci sulla questione, ricevendo in risposta una documentazione che gli stessi uffici regionali hanno definito “irricevibile”?
La magistratura farà il suo corso e chi ha sbagliato pagherà, ma purtroppo nel frattempo noi 250 lavoratori siamo a casa, le decine di migliaia di curandi (500.000 prestazioni sanitarie annue) e di turisti sono altrove e la programmazione della stagione 2022 è completamente bloccata senza che nessuno se ne preoccupi.
D’altronde lo stesso Orsomarso, nel suo ruolo di Assessore al lavoro e alle attività produttive, fin dall’inizio di questa vicenda assurda ha incredibilmente sostenuto alla presenza di noi lavoratori che una stagione termale persa non rappresenti una tragedia.
I lavoratori delle Terme Luigiane non dovrebbero essere merce di scambio elettorale come abbiamo l’impressione di essere diventati e non dimenticheremo che voi, attuale classe politica regionale, siete riusciti laddove la pandemia ha fallito (perché neanche il Covid lo scorso anno ha fermato le nostre attività lavorative). Queste sono macchie indelebili che vi accompagneranno durante tutta la vostra vita politica”.

Associazione “Comitato dei lavoratori delle Terme Luigiane”.

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!