A causa dei lavori programmati, la scuola di Scarcelli, a Fuscaldo, rischia di chiudere diverso tempo. Unica alternativa sarebbe accorpare in altri plessi gli studenti oppure la Dad. In una missiva al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al segretario e per conoscenza al prefetto i gruppi di minoranza chiedono la revoca dell’ultima ordinanza sindacale.
I consiglieri Andrea Filetta, Maria Concetta Carnevale, Paolo Cavaliere e Paolo Fuscaldo ritengono la scelta “superficiale, inopportuna, per diversi tratti imbarazzante.
Le motivate preoccupazioni dell’intera opposizione consiliare si uniscono a quelle dei tanti genitori, docenti e alunni, che in questi giorni ci hanno inondato di telefonate per esprimere il loro disappunto”.
Per l’opposizione non si era mai arrivati ad una scelta che per effettuare dei lavori all’interno degli edifici scolastici si dovesse fornire come soluzione alternativa la didattica a distanza. “Come se la Dad fosse la panacea a tutte le inerzie di una amministrazione inconcludente, in balìa di stravaganze amministrative e politiche e, per quanto appreso dai vari stakeholder, isolata ed avulsa dalle reali esigenze dei cittadini nel contesto in cui essa opera”.
Si entra quindi nel merito della scelta e delle tempistiche dei lavori con l’auspicio da parte dei consiglieri che tale confronto avvenga in un apposito Consiglio comunale: le criticità emerse non lasciano dubbi ad interpretazioni diverse. I lavori devono svolgersi in periodo diverso rispetto al calendario scolastico, al fine di non recare disagio agli alunni. Visto il periodo piuttosto delicato per tutte le imprese afferenti al settore dell’edilizia, potrebbero verificarsi ritardi con incertezza sulla data di completamento dei lavori. Tale situazione, pertanto, esonderebbe da una situazione contingente di necessità e urgenza rivelando la concretezza di un provvedimento sine die. Bisognava inoltre fornire un luogo alternativo per consentire agli alunni di svolgere le lezioni in presenza, per come più volte sollecitato dal Ministero competente. La didattica a distanza (Dad) è consentita solo in determinate circostanze, come previsto dalla legge, e non certamente per consentire alle Amministrazioni locali di poter effettuare lavori durante il periodo scolastico”.
Viene quindi aggiunto: “con quale coraggio si può chiudere una scuola e demandare al dirigente scolastico di attivare “ove lo ritenga opportuno, ai fini di una corretta continuità la didattica a distanza”? Ma veramente qualcuno può credere che gli alunni, i genitori, il corpo docente e tutto il comparto scuola possono supinamente accettare l’incapacità di un Sindaco, e di una intera maggioranza di governo, nell’individuare un luogo alternativo affinchè i ragazzi riescano a svolgere un regolare apprendimento didattico, per tutta la durata dei lavori, e nel contempo chiedere ad un Dirigente scolastico una “forzatura” adottando misure straordinarie come la Dad, assolutamente non previste per tale fattispecie”.
L’opposizione consiliare si dichiara assolutamente contraria all’ordinanza e ne chiede l’immediato annullamento, pena il ricorso a tale ordinanza nelle opportune sedi sovracomunali”.
Inoltre si fa presente come la richiesta di istituire una Commissione straordinaria Covid-19 con la convocazione di un apposito Consiglio comunale per definirne tempi, modalità e metodi, non ha ancora ricevuto riposta e tenuto conto del numero elevatissimo dei contagi e della deriva incontrollata che sta assumendo nel Comune la gestione dell’emergenza sanitaria, i gruppi consiliari di opposizione chiedono che venga convocato con urgenza, per le vie brevi, un Consiglio comunale straordinario.
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