Di Giovanni Folino.
Il richiamo dei vaccini anti-Covid, per gli over 80, rinviato a data da destinarsi. Una vicenda paradossale ed assurda, che sta creando, in queste ore, non pochi disagi a Fuscaldo, dove tutto era già stato organizzato nei minimi dettagli, grazie alla collaborazione tra Comune e medici di famiglia, così come d’altronde avvenne per la somministrazione delle prime dosi, avvenuta nei primi giorni di Marzo.
La doccia fredda è arrivata ieri sera, intorno alle 22, allorquando il sindaco Gianfranco Ramundo contatta i responsabili della campagna vaccinale dell’Azienda Sanitaria Provinciale per definire gli ultimi dettagli di ciò che si sarebbe dovuto fare il mattino successivo.
Dall’altra parte, però, il Primo cittadino ha dovuto ascoltare ciò che mai si sarebbe immaginato. Le dosi dei vaccini, per la Provincia di Cosenza, sono insufficienti e, pertanto, nessun richiamo può essere inoculato agli over 80 fuscaldesi.
“Quel che sta accadendo ha dell’incredibile e mette evidentemente a nudo l’inadeguatezza e l’impreparazione di chi sta gestendo, nella nostra provincia ed in Calabria, le vaccinazioni anti-Covid” – è il grido di protesta, dei medici di base di Fuscaldo, stanchi ed amareggiati da un sistema “che fa acqua da tutte le parti”.
“A farne le spese, siamo noi medici, sono i nostri pazienti over 80, i familiari ed anche il Comune di Fuscaldo, che, dal primo momento, grazie al sindaco Gianfranco Ramundo, ha collaborato al nostro fianco, senza mai farci mancare nulla. Ad ogni modo, siamo arrivati al limite della sopportazione umana e non escludiamo forme di proteste eclatanti. Così non si può andare avanti e chi sta sbagliando tutto, dovrà assumersi le proprie responsabilità. Ora basta”! – tuona il dott. Franco Scigliano, insieme ai suoi colleghi.
Alle vibranti proteste del medici, si stanno aggiungendo quelle dei cittadini e dei familiari degli anziani, che aspettano la seconda dose del Pzifer ed ai quali non viene attualmente data nessuna certezza sui tempi di somministrazione.
