“Far rientrare coloro che vogliono tornare. Coloro i quali hanno perso il lavoro e gli studenti fuori sede” Un grido ormai neanche tanto silenzioso, accolto ed a sua volta lanciato anche dal sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo.

Il primo cittadino, si lancia in una disamina personale della situazione, oggetto di dibattito regionale

“C’è un disagio sociale, che dobbiamo iniziare ad affrontare. Credo, infatti, che i tempi siano ormai maturi per programmare un ritorno controllato, attenendoci al rispetto delle disposizioni in materia di tutela della salute.
Ovviamente –Prosegue Ramundo– chi sarà di ritorno dovrà avere l’opportunità di mettersi in quarantena, in abitazioni che non siano condivise con i propri familiari e dovrà registrarsi sul portale web della Regione Calabria”

Nelle ultime ore però, gli appelli dei calabresi fuori regione sembrerebbero essere stati ignorati dalla politica regionale, fortemente intenzionata a non permettere nessun rientro, almeno, fino alle fine del mese di Maggio. Ramundo non ha dubbi ed è pronto a sollecitare enti sovracomunali con i quali dialogare

“Non penso si possano più ignorare le grida di aiuto dei nostri corregionali, con cui io stesso ho avuto modo, molto spesso, di interloquire telefonicamente. Noi sindaci, purtroppo, non abbiamo poteri, ma è doveroso iniziare a far sentire la nostra voce, così come già fatto da altri colleghi ed anche dal Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci”

Infine, un monito
“Governo e Regione aprano un confronto serrato e trovino una soluzione.
Non possiamo lasciare da sole queste persone, che vivono nello sconforto e nella solitudine. Oltre alle difficoltà di natura economica, che devono affrontare