Di Ernesto Pastore. Fonte: Gazzetta del sud.
Ubi maior minor cessat, una locuzione che calza perfettamente addosso al nuovo piano del dimensionamento scolastico. La Regione ha fatto valere la sua autorità sulla Provincia nella definizione dello schema che razionalizza e riordina il numero delle autonomie a partire dal prossimo anno. Un piano che da ieri è legge. Una legge che asfalta le articolate controdeduzioni con le quali piazza XV Marzo aveva provato a consolidare il suo lavoro di composizione ragionata dopo mesi di incontri e di scontri sul territorio. Ma il treno della Cittadella non s’è fermato più e la nuova mappa è passata d’autorità. Alla fine, c’è chi sorride ma c’è, pure, chi preannuncia un futuro di battaglie legali e di piazza. Felicità a Corigliano Rossano che, rispetto alla proposta provinciale, ha recuperato due autonomie. Anche Rende e Longobucco ne portano a casa una ciascuno. Amarezza, invece, ad Acri, Castrovillari, Paola e San Vincenzo La Costa dove il passaggio nella centrifuga della giunta regionale produce la perdita di una presidenza in più rispetto alla riforma della Provincia.La rivoluzioneSarà un Cosentino “ristretto”, con 29 dirigenze scolastiche in meno. I tagli imposti da Roma rischiano di trasformarsi in una pietra tombale per l’avvenire della Calabria e della provincia di Cosenza, in particolare. Al di là delle tensioni sul territorio, le sforbiciate rappresentano un niente di veramente compatibile con l’essenza della vita che si vive qui, nel Sud del Sud dell’Italia. Del resto, questa è una terra a cui resta ben poco da offrire ai suoi giovani. Qui si smette di sognare quando ci si rende conto dell’esistenza di intollerabili diseguaglianze sociali con il resto del paese. Differenze economiche e sociali che si trasformano in muri e diventano nutrimento per le colonne di giovani in fuga. È così che la riforma della scuola, ispirata da dinamiche di spending review (e della necessità europea di rastrellare finanze per il riarmo dell’Ucraina), riporta inevitabilmente al centro la questione meridionale.Restituite al mittenteLa Regione ha ripristinato la presidenza del liceo scientifico “Pitagora” grazie alla popolazione scolastica di 1.354 alunni. E resterà autonomo anche l’istituto omnicomprensivo “IC Longobucco” «a causa delle condizioni di disagio e di isolamento dovuta agli eventi alluvionali del mese di maggio 2023 e considerato, altresì, che nell’istituzione scolastica sono presenti 6 punti di erogazione del servizio montani e i comuni di Longobucco e di Bocchigliero sono rispettivamente periferici e ultraperiferici». Confermata pure la dirigenza all’istituto comprensivo di Spezzano Albanese che non diventerà, dunque, omnicomprensivo. Recuperano le rispettive autonomie l’Iis Rossano “Ls-Lc-La” e l’Iis Corigliano “Lc-Ls” che erano stati accorpati in una scuola di 1.962 alunni. E tornano indipendenti anche l’Iis Rossano “Iti-Ipa-Ita” e l’Iis Rossano “Itas-Itc” che insieme avrebbero determinato la costituzione di un’autonomia scolastica di 1.767 alunni.Nuovi accorpamenti L’Iis Spezzano Albanese “Ls-Ipa” sarà accorpato a San Marco Argentano “Itcg-Lc”. L’Itc San Sosti, articolazione dell’istituto omnicomprensivo “Ic San Sosti” farà parte della nuova autonomia che sgorga dall’accorpamento tra l’Iis Roggiano “Ls-Iti-Itc Altomonte” con i pes di secondo grado dell’Istituto omnicomprensivo di Malvito. Diventano unico polo l’Iis-Ite “V. Cosentino-Ipaa “F. Todaro” di Rende e l’Iis Cosenza “Mancini-Tommasi”. A Paola, invece, la Regione ha “fuso” tutte le istituzioni scolastiche di secondo grado presenti sul territorio comunale: l’Iis Itcg-Ipsia-Ipsc “Pizzini Pisani” (accorpante), con l’Ipseoa e il liceo scientifico “G. Galilei” (accorpati). Operazione identica ad Acri dove all’Iis “Ipsia-Iti” (accorpante) si uniranno l’Iis Lc-Ls “V. Julia” e l’Itcgt- Liceo E.S.-“G. B. Falcone” (accorpati). Infine, i Pes dell’Ic San Fili del comune di San Vincenzo La Costa, l’Ic Montalto-Lattarico-Rota Greca San Benedetto Ullano e i Pes del Comune di San Fili saranno accorpati all’IC Rende Centro.