Il 17 luglio i percettori di misure di sostegno al reddito potranno ricominciare a lavorare, ma i PUC (Progetti Utili alla Collettività), che fine hanno fatto?” È la questione che gli attivisti del Meetup di Diamante pongono all’ Amministrazione comunale.
“I PUC, acronimo di Progetti Utili alla Collettività, cui sono tenuti a dare disponibilità tutti i beneficiari (percettori e familiari non esentati) del Reddito di Cittadinanza sono la vera e propria fase 2 di questa importante misura di sostegno al reddito, fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle e rivelatasi ancora di salvataggio per molte famiglie durante la pandemia di Covid-19.
A dire il vero -dichiarano dal Meetup cittadino– il Decreto che istituisce i PUC è in vigore dall’8 gennaio, ma pochi Comuni si sono attivati per predisporre i progetti. Già il 29 gennaio, all’interno di un vero e proprio censimento nazionale lanciato dalla Deputata M5S Barbara Floridia, abbiamo sottoposto sei domande al Sindaco di Diamante e, come noi, altri attivisti hanno fatto nei propri comuni.
Questi i quesiti:
1. L’Ente ha trasmesso in forma singola o associata il/i nominativo/i degli utenti da accreditare sulla piattaforma GePI per lo svolgimento dei diversi ruoli?
2. L’ Amministratore di Ambito ha proceduto a caricare la Convenzione, debitamente sottoscritta dal legale rappresentante dell’ amministrazione, sulla piattaforma GePI nell’apposita sezione denominata “Verifica Convenzione”, secondo le modalità indicate nella nota del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali n.7250 dell’08.08.2019, e ribadite nella nota n. 9023 del 21.10.2019?
3. Sono stati attivati i Patti per l’inclusione sociale e i sostegni in esso previsti, nonché la valutazione multidimensionale che eventualmente li precede (ricordando che entrambi costituiscono livelli essenziali delle prestazioni ex art. 4, comma 14, del D.L 4/2019)?
4. Sono stati organizzati i Progetti Utili alla Collettività (c.d. PUC) che interessano sia coloro che hanno stipulato o stipuleranno il Patto per il lavoro, nonché coloro che hanno stipulato o stipuleranno il Patto per l’inclusione sociale?
5. Sono stati verificati i requisiti anagrafici dei beneficiari di RdC? In particolare, si sono verificati i requisiti di residenza e di soggiorno, nonché sono stati i medesimi comunicati ad Inps, ex art. 5, comma 4 del D.L. 4/2019?
6. Sono in corso i controlli a campione sulla composizione del nucleo familiare, attraverso l’incrocio delle informazioni dichiarate ai fini ISEE con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e quelle raccolte dai servizi sociali sulla base di un Piano adottato da ciascun Comune?
Non pretendevamo una risposta scritta, magari dilatoria, ma fatti concreti e non ce ne sono stati. Dai primi di marzo l’emergenza Covid ha preso il sopravvento e assorbito tutte le energie, pertanto comprendiamo che le priorità sono state altre, inoltre col Decreto Cura Italia, preso atto che si rendeva necessario ridurre la circolazione delle persone per ridurre la capacità di trasmissione del virus, gli obblighi per i percettori di misure di sostegno al reddito sono stati sospesi per due mesi dal 17 marzo, tale sospensione è stata poi prorogata per altri 2 mesi dal Decreto Rilancio.
Fermo restando il meritorio e rischioso lavoro fatto dai volontari, utilizzati da alcuni comuni soprattutto nella Fase 1 della Pandemia, ma non si può pretendere che mettano ulteriormente a disposizione gratuitamente il loro tempo, soprattutto ora che hanno maggiore occasione di trovare un lavoro, seppure stagionale.
Restiamo convinti che i PUC possano essere un valido strumento nelle mani dei Comuni, atteso che solo a Diamante riguarderebbero almeno 300 persone, pertanto toglierebbero molte castagne dal fuoco ai Comuni alle prese come sono, con ristrettezze finanziarie e limiti di bilancio che spesso impediscono di far fronte anche all’ordinaria amministrazione, ma siamo consapevoli che non essendo assimilabili a lavoro dipendente, quindi non diano diritto a prelazione o stabilizzazione, non possono generare clientela politica e magari, in questo periodo estivo, rischiano di togliere guadagno extra, sebbene illegale, a chi fosse costretto a parteciparvi, pena la perdita del beneficio.
Noi restiamo comunque fiduciosi -conclodono gli attivisti di Diamante– che, anche per smentirci, presto vedremo a lavoro un esercito di persone volenterose e pronte a mettere a disposizione 8 ore settimanali per sdebitarsi in qualche modo del beneficio ricevuto.”
Meetup Amici di Beppe Grillo – Diamante