“Apprendo da un’autorevole rapporto del centro studi Crea che la Calabria nel progetto ‘performance regionali’, ha ricevuto un’avvilente bocciatura, a fronte di un livello prestazionale offerto agli utenti, inferiore addirittura al venticinque percento. Come se quanto elencato non bastasse, lo studio redatto evidenzia ulteriormente le lacune di un sistema che sancisce circa 53.866 ricoveri fuori regione, per un totale di oltre 222 milioni di euro di spesa totale”. Lo afferma, nel corso dell’ennesima denuncia pubblica, il Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria, On. Graziano Di Natale, che così prosegue: “L’emergenza sanitaria, non ancora cessata, ha messo a nudo le profonde lacune di una sanità regionale frastagliata negli anni e declassata da scelte illogiche. Mio malgrado -prosegue- devo asserire che anche dopo la Pandemia ben poco è stato realizzato da chi avrebbe dovuto farlo.
Emblematico è il dato secondo cui lo scorso anno sono stati assunti 1270 addetti di questi soltanto il 24% sono medici, tra l’altro contrattualizzati a termine”.
Il Vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta prosegue la propria impietosa disamina e rende noto: “Che fine hanno fatto le somme stanziate dal Governo Italiano destinate alle assunzioni di personale sanitario? Perché non sono stati realizzati nuovi posti di Terapia Intensiva? Come mai -interroga- non sono state riaperte le strutture ospedaliere fruibili? È doveroso da parte mia sottolineare che con l’emergenza Sars-CoV2 sono state cancellate migliaia di prestazioni sanitarie”. Di Natale conclude: “Trovo tutto ciò umiliante per la Calabria e per i Calabresi. Questa terra merita rispetto. La sanità va rivoltata come un calzino. Auspico un inversione di tendenza quantomai necessaria. Non siamo terra di nessuno”.

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