Di Mirella Molinaro

Di Maio-day è arrivato e non senza polemiche. Alle 15 in punto, alle spalle di Palazzo dei Bruzi la città era già tutta bloccata in attesa del vicepremier che con soli 15 minuti di ritardo è entrato nel cine-teatro “Aroldo Tieri” di Cosenza. Assieme a lui una schiera di forze dell’ordine e i rappresentanti calabresi del M5S, come l’europarlamentare Laura Ferrara.

Lo staff grillino dentro assieme a tanti fan, ma non tutti sono riusciti ad entrare perché per motivi di sicurezza non si poteva far entrare un numero di persone superiore alla capacità consentita. Fuori ad aspettarlo – invano – da un lato i rappresentanti degli Lsu-Lpu di alcuni Comuni del Cosentino con tanto di striscioni e bandiere, dall’altra gruppi di manifestanti che volevano incontrarlo ed esprimere tutta la loro rabbia.

Il leader del Movimento 5 Stelle – in Calabria al termine della campagna elettorale per le Europee e le amministrative di domenica – è andato dritto al punto e ha chiesto nuovamente l’espulsione dal Pd del governatore della Regione, Mario Oliverio, di recente coinvolto in alcune vicende giudiziarie: «Zingaretti doveva mandare via Oliverio già dopo la prima inchiesta. Qualcuno dice che siamo troppo rigidi sulla corruzione. La legge anticorruzione l’abbiamo approvata a dicembre e qualche settimana fa è toccato anche a quella sul voto di scambio politico-mafioso. Ma non è finita qui: dobbiamo andare avanti approvando leggi sul conflitto di interessi e sulle lobby».

Tanto lavoro da fare nonostante nel Governo ci siano delle tensioni evidenti che Di Maio non ha nascosto: «Siamo dispiaciuti per quello che sta accadendo, ma chi fa un Governo con noi e ha un sottosegretario indagato per corruzione non può poi meravigliarsi che i Cinquestelle lo vogliano fuori». Però il vicepremier è sicuro che il Governo andrà avanti: «Voglio essere giudicato alla fine dei cinque anni».

È il mantra che sta ripetendo da settimane e che ha ripetuto pure dalla città di Telesio. Allo stesso tempo, però, ha ribadito forte e chiaro che alle Europee il Movimento 5S è l’unica alternativa possibile per punire partiti come Pd, FI e anche la Lega che non hanno mandato via gli indagati per corruzione. Noi abbiamo avuto un solo caso del genere e non abbiamo esitato a cacciarlo». Applausi scroscianti ed entusiasmo. Ma, all’esterno del cinema, la rabbia e la delusione anche di ex grillini non si è fatta attendere.

Intanto, fuori si sente la voce squillante di Di Maio e in molti lo aspettano per incontrarlo nonostante le forze dell’ordine fanno di tutto per placarli. Inizialmente la protesta era pacifica e gli animi erano palpitanti ma non troppo agitati, poi quando hanno iniziato a capire che non lo avrebbero incontrato e che – come è accaduto – quelle auto blu sarebbero sfrecciate veloci la rabbia è aumentata.

Da qui urla, cori contro “Giggino” e anche contro i rappresentanti calabresi dei 5S, come il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra: «Ci avete deluso. Vergogna». Alla fine una giovane donna, che voleva mostrare un suo striscione al vicepremier, arrabbiata e delusa ha avuto un malore e si è accasciata a terra. Per fortuna nulla di grave, si è subito ripresa ed è stata soccorsa dai sanitari e dalle forze dell’ordine che l’hanno rincuorata.

«Siamo disperati non abbiamo un lavoro. Volevamo solo parlargli», ha urlato un signore, mentre un altro gli fa eco: «Purtroppo Giggino mi ha deluso non li voterò più». Ma fuori, per motivi di spazio, è rimasto anche chi invece vede nei 5S «l’unica alternativa possibile. Di Maio è un grande e siamo soddisfatti di quello che ha detto sulla Calabria perché noi siamo la sola strada possibile per una svolta reale».

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!