PAOLA- Associazioni lontane dalla città di Paola, con l’immobilismo dell’amministrazione comunale. Una situazione ampiamente annunciata che ha scatenato le rimostranze del consigliere comunale Emira Ciodaro. La dott.ssa nel rispetto del proprio ruolo muove critiche alla nuova era mentre emergono ulteriori indiscrezionano che avvicinano due, forse tre consiglieri di minoranza alla nuova era di Giovanni Politano.
La nota stampa personale del capogruppo infatti, non vede la firma da parte di Josè Grupillo, Renato Vilardi e soprattutto Alfonso D’Arienzo che è anche consigliere provinciale.
Queste le dichiarazioni di Emira Ciodaro:
«Apprendo con grande rammarico dalla stampa che la Croce Rossa di Paola e l’Associazione Amici del Cuore hanno dovuto delocalizzare le loro sedi nella vicina Fuscaldo. Da Medico, da cittadina, da Consigliere Comunale sento il dovere di dare la mia solidarietà tanto agli amici della Croce Rossa, quanto ai componenti l’Associazione Amici del Cuore. Abbiamo avuto mesi di tempo per risolvere questa vicenda e li abbiamo sprecati. Mi torna in mente quel drammatico periodo in cui il Covid imperversava nella nostra Città e con esso l’impegno corale a favore delle fasce più deboli di tutti, al solo fine di rendere un servizio utile e gratuito. La nostra Città, con questa grave perdita, da domani sarà più povera di certezze e di servizi, con essa, questo l’aspetto più preoccupante di questa vicenda, i nostri anziani ed i soggetti più fragili ed esposti, le nostre famiglie più svantaggiate. Avremmo dovuto fare di tutto per ricambiare il servizio svolto sul territorio da questi Enti e Associazioni, il fatto che non sia accaduto dovrebbe far riflettere tutta la cittadinanza. Quale la ragione di tanto disinteresse? Possibile che il Comune di Paola non sia stato in grado di garantire una nuova sede a coloro che hanno sempre svolto con altruismo e abnegazione un servizio così fondamentale dal punto di vista socio-sanitario? Incomprensibile e disarmante. Dinanzi a vicende di questa natura si rimane pietrificati».