La città di Cosenza oggi si prende la ribalta nazionale perché – suo malgrado – è stata scelta dal pifferaio Salvini come “cavia da laboratorio” per le prossime attesissime Regionali. Il Cazzaro Verde, per legittimare le sue velleità di potere e per frenare la caduta libera dei sondaggi dopo le cazzate estive, ha bisogno di vincere le Regionali e non può lasciare nulla al caso. A cominciare dalle contestazioni di piazza. E così, per convincere i cosentini a rimanere a casa ed evitare di cedere alle “tentazioni” della realtà movimentista che scende in piazza c’era una sola strada: negare il dissenso ai manifestanti in maniera tale da “spaventare” la massa della città. Un’operazione prevedibilissima e vecchia come il cucco, che accomuna tutti i poteri forti della politica: dalla Lega al Pd per finire ai Cinquestelle. Perché, a turno, toccherà a tutti scendere a Cosenza e in Calabria in questa (per fortuna breve) campagna elettorale e tutti sappiamo che, alla fine, non solo Salvini non è diverso da Zingaretti e Di Maio, ma esattamente come i suoi molto presunti avversari, è pronto ad allearsi con l’uno o con l’altro a seconda del vento che tira. Di conseguenza, se tu non mi aiuti a proteggermi dalla piazza che contesta, poi potrebbe capitare anche a te…
Se poi si aggiunge il fatto che in tutta questa “marmellata” c’è anche il sindaco della città che scodinzola come un cane in cerca di padrone per essere candidato a governatore per il centrodestra (ma con pochissime speranze, visti i suoi 6 avvisi di garanzia…), il quadro è completo e a quella specie di questore che sta a capo delle forze dell’ordine in città, è stato imposto di emanare la prescrizione delle piazze ai “facinorosi” e pazienza se ci scapperà qualche incidente e qualche manganellata. Sono sempre “buone” per finire in prima pagina sui media di regime e fare addirittura “bella figura”. Così vanno le cose in Italia e non ci possiamo meravigliare di come vengono gestite le pagliacciate dei politici, da Salvini a Zingaretti per finire a Di Maio. Non ci resta, allora, che prepararci a vivere questa giornata col solito disincanto e possibilmente con tanta ironia. Il potere deve rendersi visibile e odia il dissenso ma la “partita” è appena cominciata. Buona fortuna a tutti!
Fonte Iacchitè.blog