CORIGLIANO ROSSANO «Le ammorbanti teorie complottiste, spesso e volentieri, risiedono nelle menti aduse a questi metodi. Gridare al complotto che sarebbe stato ordito dall’amministrazione comunale e dalla maggioranza consiliare per nascondere chissà quali alchimie economico-finanziarie, lo troviamo fuori luogo, fuorviante ed irresponsabile nei confronti della cittadinanza». È quanto dichiarano i gruppi consiliari di maggioranza che sostengono l’azione politica dell’amministrazione Stasi.
«È bene, invece, che la città sappia che il bilancio consolidato approvato in consiglio comunale non nasconde nulla di oscuro, di drammatico, di catastrofico, così come sventolato dalle minoranze col solito refrain secondo cui il Comune di Corigliano Rossano sarebbe sull’orlo del dissesto finanziario – proseguono i consiglieri comunali di maggioranza – e con le ormai vergognose accuse rivolte al collegio dei revisori contabili nello squallido tentativo di intimorire e fuorviare. Una condotta che oramai contraddistingue l’ossessiva bramosia del potere di chi era abituato, evidentemente, a questi metodi che però sono ormai distanti anni luce dall’ente comunale e lo saranno a lungo».
«Le minoranze, purtroppo, non hanno nemmeno colto lo spirito collaborativo teso a migliorare la qualità dei documenti. La necessità di approvare il Bilancio consolidato, come spiegato nella relazione dell’assessore al Bilancio, Mauro Mitidieri in consiglio comunale – spiegano ancora – deriva da un preciso principio contabile che riguarda enti locali detentori di quote in partecipazioni societarie. È il caso della Meris, la società consortile che gestisce il mercato ittico di Schiavonea, sin dalla prima consiliatura nelle attenzioni dell’amministrazione Stasi che ne sta risollevando le sorti dopo averla ereditata in condizioni fallimentari, per la quale sono state avviate le condizioni per la fuoriuscita dallo stato di liquidazione ed il conseguente rilancio secondo il piano dettagliatamente rappresentato dall’organo di liquidazione».
L’approvazione del Bilancio consolidato «che cristallizza la situazione patrimoniale e finanziaria dell’ente, si è trasformata nell’ennesima caciara inverosimile sulla tenuta finanziaria del Comune, con contenuti quasi sempre squinternati. Addirittura le minoranze consiliari hanno sbandierato l’assurdità di un utilizzo sconsiderato dell’anticipazione di cassa per circa 46 milioni di euro nel 2023, quando il limite fissato era di 9 milioni di euro, per altro utilizzati in parte, dimostrando tutta la propria approssimazione. Parla di debiti chi ci ha lasciato in eredita “partite” come i 10 milioni per utenze non pagate, che il Comune finirà di saldare questo mese, oppure i 15 milioni di tariffe di conferimento rifiuti, dal 2010 al 2018. In ultimo ma non per ultimo, l’approvazione del bilancio consolidato determinerà lo sblocco delle assunzioni (sette istruttori, tre funzionari ed il primo dei tre dirigenti), previsti nella programmazione 2024 che consentiranno all’ente di migliorane le prestazioni».
«Chi urla al complotto finge di dimenticare che ha politicamente compartecipato alle gestioni precedenti dei due comuni di Rossano e Corigliano, lasciandoci in eredità una situazione finanziaria disastrosa. Urlano al dissesto finanziario mentre questa amministrazione sta pagando i loro debiti milionari. Da chi è stato eletto dal popolo e da chi si vanta di una “certa” formazione politica, nonostante l’amarezza della sconfitta obnubili ancora la vista – concludono i consiglieri comunali di maggioranza – è lecito attendersi un maggior senso di responsabilità nei confronti della città».