COMUNICATO STAMPA

 di Giorgio Luzzi

Ospedali,  Liste di attesa, Servizi, Treni,  SS !06, sviluppo industriale:  un territorio dimenticato dalla politica che vanta ben quattro parlamentari locali.

Già nel 1995 nel settore dei trasporti su ferro la situazione nella tratta ionica era soddisfacente, per cui i traffici e gli scambi risultavano più intensi e facilitati.

Il territorio era attraversato dalla ferrovia Reggio Calabria- Taranto con snodo a Sibari per Cosenza e a Metaponto per Napoli. Il comune di Corigliano Calabro era servito dallo Scalo Ferroviario da dove passavano nelle 24 ore 30 treni di cui 6 erano treni merci, provenienti dalla Sicilia, Reggio Calabria e Crotone, carichi di ogni prodotto, (barbabietola da zucchero, agrumi, frutta, ortaggi di ogni genere, salgemma, minerali, legnami ecc) destinazione: nord Italia. Al villaggio di Thurio esisteva uno scambio ferroviario con stazione che aveva grande importanza per il collegamento della centrale ortofrutticola. Oggi, i politici divenuti una pantomima debbono mettere da parte le chiacchiere, le promesse, affrontino la questione del porto di Sibari divenuto una discarica a cielo aperto dove montagne di ferraglia, di trucioli di legno sono li in  “bella mostra”.

Sono passati circa 70 anni ed ancora i collegamenti tra la pianura e la montagna e tra i territori ad Est ed a Sud del fiume Crati e quelli ad Ovest del fiume stesso sono quasi come allora, molti tratti stradali, obsoleti e con periferie abbandonate. Per il territorio di Corigliano nella zona di pianura, passa la nuova stratale 106 Ionica che collega Taranto a Reggio Calabria, in alcuni tratti dopo 70 anni ammodernata, per non parlare del tratto pericoloso che attraversa i centri abitati dei paesi di Rossano- C/da Amica- Mirto- Pietrapaola- Mandatoriccio ecc. A Corigliano Scalo le strade di uscita a distanza di mezzo secolo, sono sempre quelle due: Via Fontanelle, affollata e trafficata, per non parlare della strada che passa per la caserma dei Carabinieri. Poi c’è via Nazionale che attraversa il centro dello Scalo ed infine via Provinciale che porta a Schiavonea tutta da ammodernare e renderle consone alle esigenze odierne. Di altre strade in uscita e in entrata alternative alle esistente in direzione della città antica e viceversa verso lo Scalo, nemmeno l’ombra, grazie alle previdenti amministrazioni Coriglianesi succedutesi negli ultimi 50 anni che non hanno mai affrontato un piano urbanistico degno di una città al passo dei tempi. Forse i fratelli Fino, nel periodo fascista, hanno fatto di meglio! Bel progresso! Un bravo va anche a quei tanti cittadini che felici, contenti dell’abbandono del sud. Merito quei politici eletti nelle regioni del sud che hanno fatto si che il territorio venisse relegato agli ultimi posti dal punto di vista dello sviluppo economico, sociale, culturale ed industriale.

E’ bastato un treno (Freccia Argento che dal 26 Dicembre probabilmente non avremo più) per consolarci delle tristi condizioni del nostro territorio. E pensare che tali treni, li dovevamo avere già 10dieci anni fa al pari del ricco Nord Italia. Pazienza. A tutto ciò metti un sindaco per me arrogante (tra l’altro giovane ed arroccato nel palazzo) che preferisce non dare risposta a due nostre lettere protocollate il 2 e il 5 luglio 2019 su quesiti importanti come: pagamento canone depurazione acque reflue non dovuto e la parcellizzazione delle terre incolte di proprietà del comune e il pagamento del relativo canone annuo da parte degli affittuari o meglio usurpatori delle stesse ( i cosiddetti livellari).

Evidentemente il sindaco ed in particolare il suo vice, riguardo a questi problemi, hanno grosse difficoltà nel dare delle risposte esaurienti. e francamente crediamo che delucidazioni in merito non ne arriveranno anche perché lo stesso vice sindaco ha un conflitto di interessi enorme da spiegare alle due città. Speriamo che almeno i quattro “VALOROSI” parlamentari locali la smettano di deliziarci con REVOCHE, delibere inesistenti esibite in pompa magna un giorno si e l’altro pure come trofei personali. La smettano di fare proclami, rivelatisi nell’arco di una giornata un vero bluff, mi riferisco al reparto di Pediatria, al nido, al reparto di Ostetricia e Gienecologia, per non parlare della solita litania della deputata Rossanese, l’enfant prodige: Scutellà che un giorno si e l’altro pure, ci delizia riguardo alla apertura del tribunale di Rossano. Evidentemente la stessa, non sa o non vuole sapere i motivi della chiusura. Affrontino seriamente la riorganizzazione della sanità locale e regionale, i tempi biblici di attesa per una semplice prestazione specialistica, tra questi, lo screening per la prevenzione del tumore al seno, oggi quasi completamente assente e frutto di lunghissimi tempi di attesa. In questo caso dobbiamo dare l’onere al privato che interviene con i suoi tempi ristretti.

Movimento Centro Storico Corigliano Calabro