«Prendere ogni volta atto che, quando “Grande Paola” interviene a mezzo stampa lo fa senza metterci la faccia e coinvolgendo l’intero gruppo, è piuttosto deprimente. Dover pensare di rispondere, ogni volta, all’intera truppa che in consiglio comunale è composta dai consiglieri Vigilante, Mannarino e Focetola e in giunta dalla vicesindaco Serranò e dall’assessore Focetola, è davvero arduo, perché sono convinto che non tutti loro possono essere allineati a quanto è stato vergato nella nota in risposta al mio comunicato sulla questione Porto di Paola.
Non voglio credere che, tra tutti coloro che ho citato, ce ne sia uno convinto veramente che il sottoscritto abbia tentato di “ostacolare” (testuale dal dispaccio a firma Grande Paola) “un progetto di sviluppo importante e lungimirante” , solo per la richiesta di riunione della commissione consiliare varata lo scorso 12 agosto. È talmente insensato che persino un consigliere organico alla maggioranza come Marco Minervino, autore di una nota forse anche più incisiva di quella da me diramata, si è prodotto in un intervento dai toni davvero allarmanti e con le medesime richieste.
Mi suona davvero assurdo che quanti appartengono a Grande Paola e che abbiano letto il mio intervento sulle testate che lo hanno rilanciato, possano aver interpretato il mio come un messaggio “sbagliato e fuorviante”, anche perché ogni parola è stata soppesata alla luce di un atto pubblico come la determina dirigenziale n.224 dello scorso 23 agosto, nella quale è scritto nero su bianco tutto quello che ho riportato.
L’approccio livoroso a me personalmente rivolto da parte di un’intera compagine, tra l’altro costola del primo partito del governo nazionale, Fratelli d’Italia, è molto inquietante, perché facendo leva su argomentazioni da me neanche sfiorate, attribuisce giudizi di valore che non rispecchiano il ragionamento proposto, focalizzando l’attenzione su presunte demonizzazioni e ostilità al progetto che il sottoscritto, da sempre supporter dell’idea di dotare Paola di un porto, non ha mai manifestato. Questo, insieme al fatto di non sapere mai con chi si parla quando Grande Paola interviene, è molto sleale e addirittura pericoloso. Confido che la pratica si esaurisca con quell’ultima nota.
Tornando all’accaduto, è indubbio considerare che in politica, quando ci si immedesima nella controparte di un’eventuale confronto su un tema, e lo si fa con tanta rapidità come ha fatto Grande Paola nei confronti della mia nota, allora vuol dire che si è colto nel segno.
A tal proposito, ritornando con in piedi per terra, se si volesse davvero fugare ogni dubbio a riguardo, si potrebbero pubblicare sul sito istituzionale del comune gli atti sinora espletati o discuterne nella commissione preposta, a partire dal Progetto Esecutivo del Porto che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha finanziato, e anche la proposta vincente del Project financing con progetto allegato, e pure l’accordo con Rfi sistemi urbani, nonché le varie convenzioni stipulate e le rendicontazioni dei soldi spesi fino ad oggi.
Soldi che comunque, sebbene il finanziamento sia della Regione, per essere spesi necessitano un passaggio nel libro mastro del comune, quel bilancio a cui ho fatto riferimento nel precedente intervento, probabilmente travisato da Grande Paola che si è divertita ad impartire una lezione su un argomento che, probabilmente, non conosce, come del resto non posso conoscere io non avendo visto la documentazione. Ecco perché la richiesta della commissione consiliare.
Per questo, nell’eventualità lo ritenesse accettabile, invito Grande Paola e i suoi tecnici ad un confronto pubblico sul tema, dove senza voli pindarici e offese camuffate, ma lasciando parlare gli atti e le carte ufficiali, si possa finalmente capire la direzione intrapresa. Perché sarà pur vero che “nel caso in cui i soldi non vengano spesi per il porto, dovranno essere restituiti” (cit. dalla nota stampa di Grande Paola), ma io mi domando, nell’eventualità questo dovesse accadere, che ne sarà di quel “1.2 milioni di euro per gli incarichi” che dal comune si sta già spendendo? Dovranno essere restituiti anch’essi? E se si, dove si andranno a prendere?
Noi che vogliamo il Porto di Paola, notiamo che allo stato attuale c’è molta consulenza e poca sostanza, nel senso che 3 supporti al Rup – tra l’altro selezionati con una semplice evidenza pubblica – malgrado l’importanza dell’infrastruttura che si andrà a realizzare, forse sarebbero un numero congruo per gestire il progetto del Ponte sullo Stretto.
Naturalmente non voglio aggiungere altro prima che vengano rese pubbliche le carte o venga convocata la commissione preposta, e nella speranza che questo accada presto, prego affinché non maturino nuovamente le condizioni per avere il Gabibbo a Paola». È quanto rende noto José Grupillo, consigliere comunale di opposizione.