Riceviamo e pubblichiamo
In qualità di semplice consorziato sono in attesa delle determinazioni degli organi competenti in merito alla “denuncia amministrativa” presentata ufficialmente nei giorni scorsi. Una denuncia doverosa e necessaria a causa di una serie di atti illegittimi consumati all’interno del Consorzio di Bonifica “Valle Lao” di Scalea.
Mi auguro che la Regione Calabria non utilizzi, anche in questa grave circostanza, il solito “impermeabile dell’irresponsabilità” attraverso il quale tutto può scivolargli addosso senza lasciare nessuna traccia. Oppure, cosa decisamente più raccapricciante, se venisse adoperato il “modus operandi” che la normativa deve essere interpretata per gli amici, mentre rigorosamente applicata per i nemici. Sono fiducioso e aspetto le determinazioni del caso.
Il comprensorio del tirreno cosentino ed i consorziati devono essere informati sui gravi atti amministrativi consumati purtroppo dal commissariamento dell’ente consortile – marzo 2016 – ad oggi. Oltre a non potersi recare alle urne il 31 marzo p.v. più della metà dei contribuenti (su circa 24.000 solo 11.000 possono votare, e tra gli 11.000 ci sono diverse persone decedute negli ultimi tre anni), chi andrà a votare (non tutti lo sanno), non sa dove andare a votare (sono state abolite le lettere di invito, ed i pochi manifesti messi agli albi pretori non possono informare tutti)!
In questo “capolavoro” politico-amministrativo, elaborato a tavolino, infatti solo una lista si è presentata. Inoltre nessuno nel frattempo propone un programma amministrativo al territorio con incontri pubblici, nessuno parla dell’enorme deficit finanziario provocato in questi tre ultimi anni, nessuno è capace di chiudere le opere incompiute, nessuno parla di mancati investimenti sul territorio, nessuno segue le centinaia di cause perse nei tribunali (con danni economici incalcolabili per le casse del Consorzio).
Un sistema al collasso, dove si possono mettere in serie discussione versamenti contributivi per i dipendenti (compresi i forestali) e trattamenti di fine rapporto lavorativo. Sotto l’aspetto rigorosamente finanziario di bilancio il Consorzio di Scalea reggeva bene. Dopo questa fase del commissariamento (3 anni) non vorrei trovarmi di fronte ad un’altra vicenda simile all’ex Consorzio di bonifica del Valle Crati di Cosenza, con debiti miliardari.
Dr. Davide Gravina