Tra pochi giorni le mensilità arretrate per gli operai dell’ex Consorzio Valle Lao di Scalea saranno nove e nulla è cambiato. “Non vogliamo più promesse” scrivono i dipendenti.
“Tra una decina di giorni le mensilità arretrate dei lavoratori del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao saranno 9 (NOVE). Le famiglie dei dipendenti consortili con tale ritardo, sono ormai alla fame e mortificati nella dignità di lavoratori e di uomini. Il perdurare di questa situazione non è più sostenibile. Occorre trovare, soluzioni che assicurino prospettive certe ai lavoratori di un comparto che è strategico per la Regione che vede nell’agricoltura la sua principale opportunità di sviluppo. La riorganizzazione dei Consorzi da parte della Regione Calabria, di cui si parla in questi giorni, non giudicando tali ipotesi e considerando i tempi tecnici per l’attuazione (almeno 6 mesi) non mostra significative soluzioni a breve tempo. E i dipendenti consortili nel frattempo cosa fanno? Come vivono le loro famiglie? I lavoratori rivendicano un’assunzione di responsabilità da parte della Regione Calabria, in relazione alla necessità di garantire i servizi agli agricoltori ed ai cittadini, ed anche vedere garantito il reddito ed il livello occupazionale. E l’Amministrazione e tutto il Consiglio Consortile cosa fa? Nell’ultima seduta hanno solo nominato il successore del compianto Veltri e hanno partorito la decisione di creare una commissione consiliare, per controllare e a supporto (dicono) del Consiglio. Ovviamente dietro il rimborso spese delle altre 5 persone che la compongono. Per i ritardi dei pagamenti delle mensilità dei dipendenti, neanche una parola. Di tutti i contributi previdenziali non versati, neanche una parola. Di tutti i TFR che il consorzio dovrà elargire agli operai forestali tra brevissimo tempo, neanche una parola. E continuando… tutti i Sindaci del comprensorio che giornalmente chiedono aiuto al Consorzio per lavori grandi e piccoli, ora dove sono? Lo sanno che se continua questa situazione non ci sarà più nessuno a risolvergli i problemi??? E i Sindacati??? Dove sono??? Eh si, quelli di Scalea non sono saliti sulla copertura per protestare, quindi non hanno diritto di lamentarsi. Insomma che i dipendenti e le loro famiglie ormai vivono sotto la soglia di povertà, indebitati fino alla testa, e che non riescono più a far fronte alle spese di tutti i giorni, non interessa a nessuno. I lavoratori tuttavia continuano ad assicurare, per mero senso di responsabilità ed attaccamento al lavoro, gli importanti servizi consortili, irrigui ed idrici-potabili. E’ ovvio che non si può continuare così. Ormai le promesse non servono più. I dipendenti del Consorzio fanno sapere che metteranno in atto ogni iniziativa utile per difendere i diritti negati già da troppi mesi, proclamando lo stato di agitazione e chiedendo il coinvolgimento e l’intervento dei Sindaci del comprensorio (35 comuni), dell’Amministrazione Regionale, del Prefetto di Cosenza e delle associazioni di categoria.