“L’assessore al bilancio, avv. Roberto Perrotta, ha certificato lo stato di deficit finanziario del Comune di Paola (foto). A nulla serviranno questa volta – ad esempio – le cifre inserite in bilancio come i 2,5 milioni di riscossione coattiva IMU per far quadrare i conti (nel 2020 sono stati 1,3 milioni).
Una nuova dichiarazione di dissesto è inevitabile. In risposta all’amministrazione, dopo aver pubblicato un estratto del Rendiconto finanziario dell’Ente, oggi abbismo inviato alla stampa copia della delibera con la quale per la prima volta il nome di Roberto Perrotta compare accostato alla parola “deficit”.
Perrotta e dissesto: una storia che si ripete, identica.

Per questo le dimissioni del Sindaco – oltre ad essere opportune – sono dovute, un ultimo atto di responsabilità prima che venga certificato il fallimento di questa compagine politica.
Il continuo ricorso all’indebitamento, l’approssimazione nell’azione amministrativa, opere incompiute, finanziamenti sprecati o restituiti, atti mai condivisi con tutte le forze politiche e con la città, sono solo alcuni degli elementi negativi che già in passato avevano condannato il Comune di Paola al dissesto finanziario. A ciò si aggiunga l’aumento delle tariffe e l’introduzione dell’IMU sui terreni edificabili a seguito di una frettolosa, per non dire atipica, approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC)”. È quanto afferma la Rete Dei Beni Comuni, movimento di opposizione, che ha trovato, dopo le dimissioni di Enzo Limardi e Giuliana Cassano, in Francesco Giglio un esponente nell’aula F. Lo Giudice del comune di Paola.

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