Apprendo dalla stampa la notizia della volontà politica dei sindaci di Cosenza e Rende di realizzare la Città unica dell’area urbana. D’altronde, nell’attuale fase storica, fortemente caratterizzata da profondi cambiamenti socio-culturali, nonché da una persistente crisi economico-finanziaria che insiste prevalentemente sui ceti più deboli, determinati processi potrebbero configurarsi come una scelta strategica attraverso un percorso autenticamente democratico.

Tuttavia sono costretto ad esprimere la mia contrarietà rispetto al metodo e ad alcuni dei contenuti espressi a nota stampa. Innanzitutto l’idea che in un progetto di fusione possano esserci dei comuni protagonisti ed altri comprimari svilisce il senso di un’operazione così importante che guarda all’unitarietà degli intenti. Stupisce inoltre che oggi si torni a parlare di città unica allargata quando già nel 2016 si stava avviando un percorso concreto di programmazione partendo dalle municipalità di Cosenza, Rende e Castrolibero. Ricordo di incontri tenuti alla presenza dei colleghi sindaci, dei segretari generali e dei presidenti dei consigli comunali. Nei fatti, inoltre, esiste già una consolidata esperienza di gestione associata dei servizi tra Cosenza e Castrolibero che riguarda il trasporto pubblico locale.

Ad ogni modo, tengo a ribadire la posizione già assunta dalla mia amministrazione dal 2016 con un atto approvato all’unanimità dal consiglio comunale: Castrolibero è disponibile ad affrontare concretamente il percorso verso la città unica dell’area urbana di Cosenza. Siamo convinti che Cosenza debba essere il nucleo centrale di un’area che si allarga per cerchi concentrici e che, partendo da Rende e Castrolibero, coinvolga le aree limitrofe. Un processo così importante necessita di valutazioni amministrative che guardino sì al futuro, ma partendo dalle condizioni reali dei comuni coinvolti. Ecco perché se dovesse esserci davvero la volontà politica per un progetto così ambizioso si dovrà seguire un iter calibrato e prudente in grado di garantire in via preventiva la stabilità del nuovo ente. La scelta dei cittadini non dovrà essere condizionata da valutazioni di parte o di campanile, ma dalla consapevolezza di un percorso garantito da uno studio di fattibilità che certifichi la sostenibilità economica della città unica e dalla definizione di uno statuto che preventivamente definisca le regole del comune nascente. Solo forniti questi elementi ci si potrà esprimere con la certezza di non creare disastri amministrativi e istituzionali garantendo la massima trasparenza per l’indizione del referendum consultivo. E Castrolibero, certamente, sarà in prima linea.
Castrolibero, 17 giugno 2020 IL SINDACO Giovanni Greco