I carabinieri del Gruppo Tutela Salute di Napoli stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare interdittiva emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola su richiesta del Procuratore della Repubblica dott. Pierpaolo Bruni, nell’ambito di un’indagine svolta sotto la direzione del predetto Ufficio Inquirente dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cosenza. Sono altresì in corso perquisizioni domiciliari oltre che acquisizioni documentali presso gli uffici della Pubblica Amministrazione.
Il citato provvedimento cautelare prevede l’applicazione della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di mesi 12 a carico di un dirigente medico, direttore sanitario della provincia di Cosenza, poiché ritenuto responsabile del reato di peculato. Risulta altresì indagato anche per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, oltre che per ulteriori ipotesi di peculato aventi ad oggetto farmaci ed altri presidi medici ospedalieri.
Le indagini, poste in essere dal Nas Carabinieri di Cosenza sotto la costante direzione del Procuratore della Repubblica di Paola dott. Pierpaolo Bruni e protrattesi per oltre 10 mesi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che a servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di acclarare una serie di condotte di peculato dell’auto aziendale poste in essere dal dirigente medico, il quale si è appropriato del veicolo in uso al presidio ospedaliero da lui diretto destinandolo al soddisfacimento di fini personali quali, solo per fare alcuni esempi, accompagnare amici e parenti in aeroporto, recarsi a fare acquisti presso il centro commerciale Ikea di Salerno, portare a pranzi e cene, anche fuori regione, i propri familiari ed altri soggetti a lui legati da vincoli personali, talune volte anche pernottando presso strutture alberghiere.
Nel corso delle attività, inoltre, sono state documentate illecite condotte aventi oggetto l’effettuazione indebita, sin dal mese di giugno 2020, di tamponi molecolari per la ricerca del virus Covid19 a beneficio di numerosi soggetti a lui vicini, ed in ultimo anche l’indebita effettuazione di vaccini contro il citato virus su persone a lui legate da rapporti amicali.