“La nuova compagine che guida la città di Cetraro è particolarmente allergica alle critiche ed alle opinioni contrarie.Per cui, dopo aver decretato il declino della città con il ricorso al predissesto, non trova di meglio che attaccare le precedenti gestioni amministrative, guidate dai sindaci Giuseppe Aieta ed Angelo Aita, con le quali, dopo anni di oscurantismo, si è rilanciato il paese. Ricordiamo, a chi ha memoria corta, che nel 2005 (prima legislatura Aieta), l’amministrazione ereditò una situazione finanziaria molto critica che indusse in quell’anno gli amministratori dell’epoca a rinunciare alle indennità di carica, ma che fu gestita con sagacia e competenza senza portare aggravio alle tasche dei cittadini. Altro che “modo allegro ed irresponsabile” di amministrare per creare “fortune politiche con reti clientelari” come dice “Unità e Rinascita”!Di ciò esigiamo chiarimenti ed esplicitazioni, se ne sono capaci, altrimenti farebbero bene a tacere. Ma torniamo al piano di riequilibrio. Il ricorso al predissesto è la prova lampante dell’incompetenza e dell’approssimazione di chi oggi governa la Città che, già al primo esercizio finanziario, sceglie la via delle restrizioni a danno dei cittadini e dei contribuenti, per far fronte ad uno scoperto del tutto gestibile per una cittadina che nel corso degli ultimi anni ha saputo correttamente amministrare finanziamenti per oltre 50 mln di euro, lasciandone in dote altri 30 all’amministrazione che oggi governa. Alla prima occasione, all’atto di redigere il bilancio comunale, sono purtroppo emersi tutti i limiti dell’attuale compagine amministrativa, al punto tale da dover ricorrere, per la prima volta in questo paese, a consulenti esterni per la gestione contabile. Tutto ciò a dimostrazione che gli attuali amministratori avrebbero difficoltà a gestire finanche un bilancio di condominio, figuriamoci quello di un comune. Fra l’altro, giusto per rinfrescare la memoria, grazie proprio agli “irresponsabili” del passato, a differenza di tutti gli altri comuni del comprensorio, quello di Cetraro beneficia di una entrata straordinaria annuale di un milione di euro proveniente dalla struttura portuale. Quel porto che, proprio a causa della evanescente guida amministrativa, vede restringere la sua imboccattura ogni giorno di più, con preoccupante rischio per le imbarcazioni. Pertanto, respingiamo senza imbarazzi ogni critica rivolta a “gestioni allegre del passato” in riferimento ai debiti accumulati, anche perché, di quegli eventuali debiti, per come è noto a tutti, sarebbero direttamente corresponsabili molti degli odierni amministratori, a cominciare proprio dal loro Sindaco.Singolare ed inopportuno infine che forze politiche della maggioranza muovano aggressive critiche non sul piano politico, ma su quello personale, verso un esponente di indiscutibile spessore politico, che ha rappresentato in modo prestigioso la Città come Sindaco e come Consigliere Regionale, destinatario fra l’altro di improvvisate incursioni mediatiche anche da parte di chi, al solo primo anno di governo, dovrebbe avere l’accortezza di mantenere un atteggiamento istituzionale più consono e misurato.Più che le parole ora contano i fatti.Su questi, attendiamo risposte. Perché da oltre un anno, al di là di fumose dichiarazioni d’intenti, non si è visto proprio nulla. Anzi registriamo solo una preoccupante inversione di tendenza che ha già procurato un arretramento sociale, economico e culturale della Città”. È il duro intervento del Partito Socialista di Cetraro.
Cetraro “Nave senza nocchiere in gran tempesta”
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