“Sembra il titolo di una commedia, l’imperativo categorico di Kantiana memoria, che esprime l’attuale situazione sanitaria dell’alto Tirreno cosentino e, in particolare, del presidio ospedaliero Iannelli di Cetraro.
Vietato ammalarsi, se non di Covid, bisognerebbe aggiungere.
È di queste ore, infatti, la notizia che l’Asp di Cosenza ha deciso di convertire i 6 posti letto di terapia intensiva, destinandoli unicamente ai pazienti colpiti da COVID.
Una decisione, questa, assunta all’indomani della realizzazione, presso il PO di Cetraro, di un vero e proprio reparto COVID che conta, al suo interno, ben 30 posti letto, e che si innesta in quello che possiamo definire come un lento ed inesorabile processo di smantellamento di tutta la struttura ospedaliera.
Una decisione scellerata, non preceduta tra l’altro, dalla creazione degli 8 posti letto di terapia sub-intensiva previsti dal DCA ( Decreto del Commissario ad acta) n. 91 del 28 Giugno 2020, che l’ASP di Cosenza ha del tutto disatteso.
Dobbiamo prendere atto del fatto che, d’ora in poi, il nosocomio Cetrarese, già ridotto ai minimi termini con la chiusura di diversi reparti e del punto nascite, non potrà più accettare nè prestare la dovuta assistenza a nessun paziente “ordinario” che versi in condizioni di emergenza, non disponendo nemmeno di una terapia intensiva.
Una siffatta situazione, si è determinata anche a causa della scarsa avvedutezza delle istituzioni, del tutto sorde all’appello di non consentire l’istituzione dei primi 10 posti letto covid ma, piuttosto, di destinare i pazienti covid nei tanti ospedali chiusi (ad esempio Praia a mare) rigettando, così, l’idea degli ospedali promiscui.
Italia Viva Cetraro, auspica che i dirigenti dell’ASP e quanti abbiano voce in merito, vogliano rivedere e revocare le decisioni assunte, e invita il Sindaco e il Consiglio comunale ad intraprendere ogni azione idonea a tutelare l’efficienza del nosocomio cittadino e a garantire il rispetto dei LEA”.
Italia Viva Cetraro