Pillamaro.it ha intervistato il candidato sindaco, Ermanno Cennamo. Di seguito, riportiamo, domande e risposte. Buona lettura.

Domanda 1) Lei è nuovamente candidato sindaco. Che cosa è cambiato rispetto a 5 anni fa? Cosa si sente di dire alla sua città? Su che basi è sorta questa nuova candidatura?

Risposta: “La situazione economica e sociale della città nell’arco dell’ultimo quinquennio è vertiginosamente precipitata. È cresciuta la disoccupazione giovanile, si sono dilatate le sacche di povertà, l’emergenza sanitaria ha dato il colpo di grazia alle attività commerciali e produttive. Un quadro sociale preoccupante che richiede il coinvolgimento delle migliori intelligenze della città per avviare una rivoluzione moderata in grado di rimettere nei giusti binari il processo di sviluppo della nostra cittadina. Abbiamo ritenuto di riproporre con forza il progetto di conferire centralità alla politica anche perché l’ultimo quinquennio ci ha dato ragione su tutti i fronti. L’esperienza di Angelo Aita è stata fallimentare sul piano politico, si è sfaldata ed ha rischiato di chiudere anticipatamente la legislatura. Il suo è stato un progetto senza respiro, che non è più riproponibile alla città. Da ciò la necessità di cambiare rotta e di restituire centralità ai cittadini, ai consiglieri comunali, che sono stati totalmente esautorati nel corso del quinquennio Aita”.

Domanda 2) Che programma ha per Cetraro? Cosa non va? Che colpe ha Aita?

Risposta: “Aita ha avuto il demerito di gestire la cosa pubblica con la logica dell’uomo solo al comando. Non ha saputo coinvolgere neanche i suoi assessori, che lo hanno addirittura lasciato, scegliendo di correre con la lista Cambiamo Cetraro.

Cetraro ha bisogno di ascolto, di partecipazione, di coinvolgimento, di una squadra che operi con spirito collettivo e di servizio. Aita ha fatto esattamente il contrario.

Abbiamo messo in campo un programma che punta alla sinergia tra infrastrutture e processi produttivi, che dia centralità al decoro urbano, che restituisca competitività alla nostra città sopratutto sul piano del turismo, migliorando le forme di accoglienza che devono essere innovativa ed adeguate alle esigenze del nuovo mondo vacanziero.

I punti qualificanti del nostro programma riguardano il rilancio del porto, la valorizzazione della ex Faini, il potenziamento delle attività culturali, valorizzando il ruolo delle associazioni e delle parrocchie, che stanno svolgendo una funzione notevole nel processo di crescita della comunità sociale.

La nostra città ha bisogno di una manutenzione ordinaria efficiente e costante, bisogna offrire ai cittadini servizi di qualità, è fondamentale ripristinare la fiducia con le istituzioni in uno spirito di collaborazione proficua in cui tutti devono sentirsi protagonisti.

Insomma, in questa fase di crisi bisogna avere la capacità di metterci insieme per cambiare radicalmente il modo di amministrare che ha caratterizzato l’ultimo quinquennio con la gestione Aita”.

Domanda 3) Femorestando, che lei ha sempre parlato di legalità e rispetto delle regole, Come può risolvere, in caso di vittoria, il problema della criminalità a Cetraro? Cosa può fare un amministratore per questo territorio? Cosa si sente di dire alla stragrande maggioranza di cittadini onesti?

Risposta: “La questione della legalità è cruciale per agevolare l’espansione produttiva ed economica della nostra città, il rispetto delle regole è una condizione indispensabile per costruire una società sicura, che possa procedere speditamente nella ricostruzione di rapporti interpersonali spesso spezzati.

La lotta alla criminalità passa attraverso una virtuosa sinergia tra le agenzie formative e gli apparati dello Stato.
I fenomeni malavitosi si fronteggiano con la presenza attiva dello Stato e con il potenziamento delle forze dell’ordine, che sinora hanno comunque un lavoro proficuo ed importante.

Cetraro deve avere la capacità di mettere alle spalle l’immagine negativa che sinora ne ha compromesso lo sviluppo e deve puntare ad un coinvolgimento corale per rimuovere i fattori del disagio e della esclusione sociale.
In questa ottica l’amministrazione comunale può e deve svolgere un ruolo decisivo, favorendo tutte le iniziative indispensabili per costruire un clima di sicurezza nella città, restituendo serenità e tranquillità ai cittadini ed agli operatori economici.

Occorre produrre risultati concreti senza sbandieriate risultati più o meno propagandistici”.

Domanda 4) Tra i candidati consiglieri comunali a sostegno del suo competitor, Angelo Aita, ci sarà il consigliere regionale, Giuseppe Aieta. Come giudica questa candidatura? Aieta proviene come lei dal partito Democratico, come mai queste scelte distanti a livello comunale?

Risposta: “Aieta sempre fatto scelte personali, svincolate da ogni confronto con il Partito Democratico di cui era iscritto. Le sue scelte politiche sono state ondivaghe.

È a lui che bisogna chiedere quale futuro politico intende avere. Un comportamento politico indecifrabile, che spesso ha messo in difficoltà il partito. Quello che vorrà fare Aieta è giusto che si chieda a lui. Per noi la presenza di Aieta nella lista concorrente non desta nessuna preoccupazione anche se ci sorprende che abbia deciso di uscire da una posizione superpartes. Ognuno si assume le proprie responsabilità. Saranno gli elettori a valutare comportamenti e coerenze”.