CETRARO- «Nelle analisi che si fanno sulle cause che hanno prodotto la fine anticipata della legislatura, non viene mai menzionato un elemento importante, e cioè, che della maggioranza che aveva vinto le elezioni, portando in Consiglio comunale 12 consiglieri su 17, solo un manipolo di questi, per l’esattezza 6, tra l’altro quasi tutti comodamente seduti in Giunta, continuavano a non accorgersi che erano minoranza in Consiglio ma, soprattutto, nella città.
Sovvertendo le più semplici regole della politica, i magnifici 6, stavano asserragliati nel Palazzo non già a risolvere i problemi dei cittadini, ma a ricercare la compiacenza di qualche consigliere – pratica perseguita fino all’ultimo consiglio comunale – che puntellasse un vetro ormai andato in frantumi allorquando la coalizione Cambiamo Cetraro era implosa di fronte alle emergenze che la città viveva.
Né le adesioni tardive a Forza Italia, fatte al 90’, potevano salvare una scialuppa ormai in mare aperto e senza rotta.
Tutto ciò avveniva nonostante la responsabilità e le aperture delle minoranze che chiedevano un atto di coraggio per un governo di salute pubblica fatto fallire a causa di resistenze a mollare le poltrone.
Neanche di fronte all’atto coraggioso culminato nelle dimissioni di luglio scorso del Vice Sindaco Cesareo, che aveva fatto vincere le elezioni al sindaco Cennamo, ci si è posti il problema che forse le ragioni che stavano alla base di quell’atto politico fossero un tentativo di salvare la legislatura vista l’emorragia di consiglieri di maggioranza che man mano si collocavano all’opposizione arrivando addirittura ad un gruppo di 4.
Come l’orchestra del Titanic che continuava a suonare nonostante la nave stesse affondando, i magnifici 6 continuavano nella loro ricerca spasmodica di singoli consiglieri che garantissero la prosecuzione della legislatura proponendo di volta in volta prima il centrodestra, poi il centrosinistra, poi addirittura un monocolore di Forza Italia. E mentre si tentava di salvare la propria poltrona, la città, come il Titanic, colava a picco in un mare di tristezza infinita fino a quando, ieri sera, nell’ennesimo tentativo di rinviare la fine della legislatura, 9 coraggiosi consiglieri comunali, di fronte all’abisso in cui è stato risucchiato il consiglio comunale e la città, hanno deciso – per decoro e dignità, disciplina e onore – di consentire l’approvazione delle variazioni di bilancio che altrimenti avrebbero bloccato l’attività dell’ente, e di chiudere un’esperienza che sarà ricordata come la peggiore della storia gloriosa della politica a Cetraro culminata con le dimissioni da capogruppo di maggioranza di Carmen Spaccarotella che, in aperto dissenso con i suoi colleghi, ha compiuto un atto politico coraggioso che fa da contraltare a ciò che siamo costretti a leggere nei commenti di ex amministratori che confondono la cattiveria con le ragioni alte della politica solo per un particolare risentimento rispetto alla fine anticipata della legislatura.
Cetraro in Azione non si farà trascinare in analisi logorroiche su ciò che è accaduto perché i cittadini sono sfiniti; al contrario, sarà messa in campo un’azione politica senza pregiudiziali dalla quale emergano chiari e netti quali saranno gli atti e i provvedimenti che dovranno risollevare la città per una Nuova Primavera». È quanto rende noto il gruppo politico Cetraro in Azione dopo lo scioglimento del consiglio comunale.

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