CETRARO- “L’acqua che non c’è. Non starò qui a scrivere per puntare il dito verso chi oggi amministra la città. Non è mio costume. Il problema della crisi idrica in estate è atavico, così come lo è in tantissimi comuni della Calabria. Devo però constatare che non ricordo una criticità così diffusa. Alla luce della mia esperienza posso dire che alcune zone della città difficilmente hanno subito disagi così gravi e duraturi. Mi riferisco alla marina, al centro storico e in alcune zone periferiche. Mi giungono notizie che da qualche giorno anche Santa Lucia sta andando in sofferenza, dopo che da qualche anno aveva “conquistato” la normalità. Bene, quale potrebbe essere la soluzione che potrebbe quantomeno arginare il disagio? Alcune zone della città sono collegate anche alla Sorical, che puntualmente in questo periodo mette in atto la politica del risparmio, per cui diminuisce l’erogazione dell’acqua. Prima di dimettermi chiesi alla Società , attraverso una missiva l’aumento dell’erogazione. Qualcuno è al corrente della risposta? Riguardo le altre zone non collegate alla Sorical non sono certamente gli stracci trovati nelle tubature (storia vecchia e sicuramente deprecabile) che hanno creato il disagio, perché quella condotta serve solo la zona Sinni-citino. E cosa c’entra, Santa Lucia? Cosa c’entrano i Malvitani? Cosa c’entra San Filippo, cosa C’entra Ceramile? E allora sono due le cose da fare, secondo il mio modestissimo parere: Sollecitare la Sorical (magari anche a muso duro!), e nelle zone dove il problema dalla carenza idrica è provocato dalla siccità, bisogna istituire dei turni. Almeno i cittadini sapranno in quale periodo della giornata avranno l’acqua. Detto senza polemiche, ma solo per cercare di alleviare le sofferenze di quei cittadini che quando tornano dal lavoro non possono lavarsi, e degli anziani”. È quanto rende noto l’ex vicesindaco di Cetraro, Tommaso Cesareo.