“Non ho alcun risentimento, la passione è rimasta immutata, la voglia di fare anche”. Con queste parole Giuseppe Aieta, già sindaco di Cetraro e consigliere provinciale per 10 anni, nonché consigliere regionale eletto per ben due volte e oggi non rieletto pur raggiungendo piu di 5000 preferenze, ha commentato la fase post elettorale. “Sono dell’idea che bisogna restituire ai territori ciò che i territori mi hanno consegnato in termini di generosità e fiducia. A partire dalla mia città verso cui, per il ruolo di consigliere comunale che oggi svolgo, impegnerò le mie energie affinché si concluda quel sogno iniziato nel 2005 e che prosegue attraverso i risultati prodotti dal virtuoso rapporto che si è stabilito tra Comune e Regione negli anni in cui ha governato il centrosinistra. È necessario completare tutte le opere finanziate in quegli anni per chiudere un ciclo ed aprire una nuova stagione tutta rivolta a costruire la città immateriale.
Politicamente rimane ferma la nostra posizione assunta un minuto dopo le elezioni comunali: chi vince governa e chi perde aiuta chi vince a governare. Sul piano strategico, invece – visti anche i risultati elettorali che a Cetraro hanno visto il centrosinistra vincere – é necessario lavorare per chiudere la stagione di coalizioni ibride che ormai non hanno più logica politica ma solo personalistica e individualistica. Tuttavia, la fase d’emergenza che viviamo consiglierebbe di utilizzare gli uomini e le donne migliori, muniti di volontà e dedizione, che si occupino 14 ore al giorno della città evitando che l’Ente si riduca ad uno stipendificio.
Al contempo non tralascerò la richiesta che viene dai tanti comuni della provincia di Cosenza di poter aprire una nuova fase politica che punti a rinnovare il partito democratico e ad aggiornare l’agenda politica dei riformisti. Lo faremo insieme agli eletti in consiglio regionale ai tanti amministratori locali e ai tantissimi dirigenti politici che da più tempo hanno mollato gli ormeggi perché non necessariamente coinvolti e attratti dallo slancio ideale che necessariamente il PD deve ritrovare.