«È passata con il voto della Camera dei Deputati la nuova proposta di Legge, promossa dal Movimento 5 stelle, che prevede diverse misure a tutela delle vittime del bullismo e del cyberbullismo e che si pone l’obiettivo, sicuramente ambizioso, di educare i “bulli” al rispetto e alle emozioni. È necessario contrastare il fenomeno ma ancora più importante è prevenire. Soprattutto i reati che si consumano nella solitudine di internet. I dati diramati proprio ieri dalla Polizia Postale dicono che in Calabria si registra circa il 3% dei casi di cyberbullismo su scala nazionale. Un numero che sembra esiguo ma che potrebbe non essere reale in quanto questi sono solo i casi denunciati».
È quanto dichiara la portavoce del Movimento 5 stelle alla Camera dei Deputati nonché componente dellaCommissione giustizia, Elisa Scutellà, commentando l’ennesimo risultato raggiunto in seno al Parlamento in quanto al contrasto dei fenomeni di violenza, nel giorno in cui si celebra il Safer Internet Day, la giornata per un internet più sicuro.
«Il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo – aggiunge Scutellà – e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo. Siamo partiti anche da questi dati emblematici, diramati dalla Società italiana di Pediatria preventiva, per l’elaborazione della nuova proposta di legge che oggi prospetta delle regole più chiare sia in quanto alla repressione del fenomeno che alla prevenzione, passando per una maggiore tutela delle vittime e per la rieducazione dei bulli. Dati, dicevamo, – precisa Scutellà – ai quali si aggiungono quelli diramati proprio ieri dalla Polizia Postale sui reati del cyberbullismo e che tracciano la situazione nazionale e calabrese dove dal 2017 ad oggi, nel quadro generale italiano, i casi di violenza telematica aumentano (da 358 a 460) ma nella nostra regione rimangono stabili. Sintomatico che si sono messe in campo tante buone iniziative, a partire dalle forze dell’ordine per finire alle scuole, ma che non bastano.
«Tra le novità introdotte dalla nostraproposta di legge – spiega ancora la parlamentare – c’è infattil’ampliamento del reato di atti persecutori ai quali si aggiungeanche l’emarginazione tra gli eventi della condotta molesta o minacciosa. Abbiamo inserito, ancora, il coinvolgimento del“Gruppo Classe” nelle procedure che le scuole devono adottare per l’emersione e la gestione di atti di bullismo; c’è l’introduzione, qualora richiesto dalla vittima, di untentativo di mediazione, tra vittima e autore dell’atto per favorire la rielaborazione della violenza subita. Essenziale, ancora, è il ruolo delle famiglie. Nel Ddl, infatti, abbiamo inserito nuovi obblighi per lacollaborazione tra famiglia e scuola per far emergere in tempo utile le situazioni di disagio dei ragazzi prima che sia troppo tardi. E poi c’è una novità: il numero telefonico dedicato alle vittime di bullismo. Si dovrà chiamare il 114, attivo h24, per ricevere assistenza e soccorso con un servizio di geolocalizzazione che aiuterà i soccorritori ad individuare subito la vittima».