Di Antonello Troya
Non fa parte della nostra tradizione. È della cultura partenopea, filantropica e solidale di lasciare pagato un caffè ad un possibile cliente che verrà. Si paga senza sapere a chi andrà quel caffè. Un caffè dettato dall’impronta del successo, della positività della vita. Si, insomma quando le cose vanno bene lasci pagato un caffè.
Mi sono sempre chiesto, in questi ultimi giorni, a chi Enrico Granata avesse avuto l’intenzione di lasciare pagato il suo caffè. A Vincenzo Cascini? A Spinelli? Le urne hanno poi sentenziato. E hanno deciso in modo inconfutabile. Solo che la corazzata Cascini ha vinto di suo e dell’appoggio dell’ex sindaco rimane ben poco. O per meglio dire, quello previsto. Il retroscena ipotizzabile è che qualcuno voleva tagliare le ali a Vincenzo Spinelli, riuscendoci. Un pacchetto di voti, il suo che ricalca fedelmente quello raggiunto con Fratelli d’Italia alle Europee. Non deve dire grazie a nessuno. Anzi, furbo com’è per il bravo Vincenzo Spinelli si potrebbero aprire spiragli importanti nel partito della Meloni. E il suo veto (o il suo sostegno) in fase di formazione delle liste per le regionali si farà sentire. Eccome.
Ma torniamo a Cascini. Aspè… com’era? “Io non sono un politico, ma un tecnico”: diceva al “confronto” in piazza Marcato dinanzi a migliaia di persone. E invece il bravo chirurgo ha dimostrato di essere scaltro e da finissima strategia politica. Si è fatto una squadra decisamente solida, ribadendo che nessuno, nemmeno quelli che non sono stati eletti, rimarranno fuori. Accanto a lui in giunta Francesca Impieri “Miss 1000 voti” (cifra più cifra meno), Maria Rosa Scavella, Vincenzo Cristofaro (che ritorna in pompa magna a sedere tra i banchi che contano) e Marco Liporace che zitto zitto continua a gestire il suo pacchetto di voti. E Spinelli? Vincenzino romperà con Granata e spera che gli accordi assunti in precedenza con il neo sindaco siano rispettati. La presidenza del consiglio Comunale? Forse. Ma non è detto. Potrebbe assumere anche una posizione autonoma all’interno del consiglio comunale, formando il gruppo Fratelli d’Italia adeguandosi di conseguenza ad ogni decisione da assumere. E se anche Vincenzo Carrozzino aspirava ad un assessorato dovrà, per ora soprassedere.
Chi voleva dettare le linee per i prossimi cinque anni alla gattopardesca “tutto cambi affinché nulla cambi” rimarrò deluso. Si chiude un’epoca, quelli di Enrico Granata e del suo entourage, che ha garantito il da farsi per un quarto di secolo. E se parte del suo ex gruppo ora si ritrova in questa amministrazione poco importa. La Corazzata trova un leader che difficilmente si piegherà al “potentino” di turno, fatto di soldi e arroganza. Il caffè sospeso di Granata forse è rimasto sul bancone. È tempo di un caffè appena fatto, con lo zucchero, accompagnato anche da qualche dolcino. Ha un sapore diverso. Certamente più buono.